“Nel corso della odierna seduta congiunta delle commissioni Industria e Finanze è stata affossata la possibilità di un rapido esame e della definitiva approvazione della legge-delega sul riordino delle concessioni demaniali, approvata in prima lettura nei mesi scorsi dalla Camera dei Deputati. La proposta del Pd infatti di procedere celermente nell’esame di tale provvedimento rinunciando ai termini per gli emendamenti e passando subito alla sua approvazione non è stata accolta dagli altri gruppi (Forza Italia, MDP, Lega e altri) che hanno invece proposto una lunga serie di audizioni. Una proposta del tutto strumentale ed ipocrita, alla luce dell’ormai prossimo scioglimento delle camere, avanzata al solo scopo di produrre uno sterile ostruzionismo. Un atteggiamento irresponsabile e demagogico, che intende strumentalizzare il disagio in cui versano le decine di migliaia di imprese e i tanti lavoratori di un settore così importante e strategico, nella illusione di poter procedere con il miraggio di ulteriori e indefinite proroghe ad oltranza. La legge-delega approvata alla Camera era un testo certamente migliorabile ma che rappresentava un indubbio punto di equilibrio tra le legittime istanze di tutela e salvaguardia delle attuali imprese concessionarie e il quadro normativo e giuridico venutosi a comporre in questi ultimi anni, sia a livello nazionale che comunitario. Ancora una volta, anziché la responsabilità, è prevalso il meschino calcolo elettorale che lascerà nel limbo della incertezza l’intero settore dell’industria balneare, lì dove vive ormai da anni grazie ad una improvvida scelta proprio di un governo di centrodestra, impedendo allo stesso di poter avere finalmente un quadro di regole certe, utili per tornare ad investire e a creare ricchezza e opportunità di sviluppo e occupazione”. Lo dichiarano i senatori Salvatore Tomaselli e Gianluca Rossi, capigruppo PD nelle commissioni Industria e Finanze e le senatrici Pd Mara Valdinosi e Stefania Pezzopane, relatrici della legge delega sulle concessioni balneari, che hanno rimesso oggi il loro mandato alla luce della impossibilità di procedere nell’esame del provvedimento.


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