“Questo provvedimento corrisponde ad un altro piccolo pezzo di una rinnovata politica per il Mezzogiorno che il Governo Gentiloni ha consolidato in continuità con le misure avviate dal Governo Renzi. A cominciare dal Master plan, che venne accompagnato da non poche diffidenze e ostilità, ma che ha dato luogo ai cosiddetti ‘patti per il Sud’ che sono stati firmati con tutte le otto regioni meridionali e con le sette città metropolitane del Mezzogiorno, a cui si è aggiunta Taranto con il contratto istituzionale di sviluppo”. Lo ha dichiarato il senatore Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd in commissione Industria, nella dichiarazione di voto al dl Mezzogiorno.
“Oggi continuiamo su quella strada e con questo testo affrontiamo emergenze e priorità che hanno un valore significativo per il Mezzogiorno, a cominciare dall’Ilva di Taranto. Abbiamo ribadito la priorità dell’attuazione del piano ambientale e della tutela dei lavoratori tramite il rafforzamento della cassa integrazione guadagni così come con le misure per la salvaguardia della salute. Alle risorse già stanziate destinate alla sanità e all’ambiente di Taranto inoltre, si aggiungono 70 milioni per l’acquisto di apparecchiature medico-diagnostiche che consentiranno di fronteggiare i problemi della sanità tarantina, 100 milioni per le apparecchiature di radiologia e di diagnostica oncologica, 30 milioni per programmi di sostegno e supporto alle famiglie disagiate dell’area tarantina. Sono risorse che si aggiungono a una serie di interventi che il Governo e il Parlamento hanno già deciso per Taranto e che oggi assommano a circa 1.800 milioni di euro. C’è poi il rafforzamento del credito d’imposta per l’acquisto di nuovi beni strumentali destinati a strutture produttive nel Mezzogiorno e l’incremento del fondo per le non autosufficienze di 50 milioni di euro per il 2017. Cosa sono questi concreti e mirati interventi se non ulteriori passi verso una organica politica di rilancio e valorizzazione delle potenzialità del Mezzogiorno? E’ chiaro – ha concluso Tomaselli – che rimangano debolezze e limiti irrisolti, ma oggi possiamo rivendicare che in questi anni abbiamo invertito la tendenza”.


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