“Il mercato degli shopper, le buste di plastica biodegradabili, è ormai regolato da norme europee a cui anche l’Italia si deve adeguare, anche perché quelle tradizionali hanno finito per inquinare gli oceani dove ne galleggiano tonnellate che resteranno lì per centinaia di anni. La commercializzazione degli shopper è un obbligo previsto da una direttiva europea del 2015 che però non era omogenea alla legislazione italiana, pur più coraggiosa. La presentazione da parte del governo di un emendamento al decreto sud che recepisce le direttive europee è un fatto positivo che può aiutare la ripartenza della fabbrica di Matrica a Portotorres dove si produce l’elemento base della plastica vegetale biodegradabile”. Lo scrive in una nota il senatore del PD Silvio Lai primo firmatario dell’ordine del giorno.

“A queste produzioni – scrive Lai – si apre così il crescente mercato europeo anche se restano sullo sfondo sia il tema di normative più cogenti su altri prodotti, gomme e oli, altrettanto inquinanti che possono essere sostituiti da prodotti biodegradabili e resta il tema che vale quasi il 50% del mercato italiano degli shopper falsi provenienti dalla Cina. Su questi occorre implementare ed estendere il sistema dei controlli, oggi affidato alla sola guardia di finanzia, sulla quale gravano innumerevoli altri compiti. Per questo motivo insieme ai senatori sardi Cucca, Angioni e Uras abbiamo presentato un ordine del giorno che è stato approvato e che prevede di destinare agli enti locali i proventi delle violazioni che vengono accertate, per stimolare un maggiore impegno. Serve all’ambiente e serve in questo caso al mezzogiorno dove si producono questi materiali innovativi”.

“È una volontà chiara quella del Governo, – afferma il senatore dem – l’uso delle buste ultraleggere ha effetti importanti dal punto di vista ambientale perché mette finalmente da parte l’uso di buste non biodegradabili ed incentiva la produzione di quelle con adeguati livelli di compostabilità, biodegradabilità e con contenuti minimi di materia prima rinnovabile. Un’esigenza che si è scontrata in questi anni con diverse difficolta. Il risultato è che gli shopper non hanno avuto la diffusione prevista. Pare che ad esempio Matrìca sarà costretta a bloccare per due mesi la propria produzione perché la richiesta è inferiore rispetto a quanto è stato prodotto. Serviva dunque – conclude Lai – un intervento e dal Governo, è arrivato un forte impulso in questa direzione a cui abbiamo voluto dare un ulteriore contribuito e sostegno proponendo una modifica che a nostro parere va nella medesima direzione”.


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