La vicenda degli incendi del sito Ilside di Bellona, in provincia di Caserta, della sua mancata bonifica e dei relativi ambigui passaggi societari finisce sul tavolo del Governo. I senatori del Pd e di Sinistra italiana hanno infatti rivolto ai ministri della Giustizia, dell’Ambiente e della Salute un’interrogazione di cui è prima firmataria la senatrice Pd Rosaria Capacchione, eletta a Caserta, e che è stata sottoscritta da Stefano Vaccari, capogruppo dem nella Commissione Ambiente; Camilla Fabbri, presidente della Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro; Salvatore Tomaselli, capogruppo dem nella Commissione Industria; Daniele Borioli; Franco Mirabelli, capogruppo dem in Antimafia e commissario Pd per Caserta e provincia; da Valeria Cardinali e da Peppe De Cristofaro di Sinistra italiana, eletto in Campania.
“Il 17 aprile 2012 – ricostruisce l’interrogazione – l’impianto per il trattamento dei rifiuti Ilside di Bellona è stato parzialmente distrutto da un incendio e per questo sequestrato e affidato all’amministrazione comunale. Negli anni precedenti l’impianto era stato acquistato, d’intesa con il Commissariato Bonifiche in Campania, dalla Jacorossi Imprese Spa di Roma, che è poi diventata Gardenia Spa e ha venduto all’asta la Ilside. Dopo l’incendio, nel 2013, il Comune di Bellona ha intimato alla Ilside di smaltire i rifiuti giacenti nel sito, ma non ottenendo risultati, ha affidato la bonifica alla Esogest. A quanto ci risulta anche quest’ultima bonifica non è mai stata effettuata, tanto che nel 2014 l’Arpac rilevava ancora la presenza di 4500 tonnellate di rifiuti, tra urbani, pericolosi e resti dell’incendio miscelati alla terra di spegnimento. L’11 luglio scorso il sito è stato colpito da un secondo incendio che si è protratto per 2 giorni e che ha liberato in atmosfera benzene, formaldeide, acetaldeide e amianto. A questo punto chiediamo al governo di sapere – concludono i senatori – se il procedimento giudiziario avviato in seguito al primo incendio ne abbia accertato le cause, se i passaggi societari della Jacorossi Imprese prima e della Ilside poi sono stati verificati, se è stata monitorata l’effettiva bonifica del sito e se sono stati previsti ulteriori accertamenti sui livelli di inquinamento dell’aria e del terreno”.


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