“Invece che procedere sulla strada della parità dei diritti, per le disabilità facciamo enormi passi indietro”. Lo afferma in una nota la senatrice del Pd Danierla Sbrollini che aggiunge: “Anffas non accetta più ritardi. Chiede al Governo azioni concrete e tempestive. Con ragione. L’attenzione del Governo nei confronti dei cittadini con disabilità è pari a zero. I servizi sono sporadici, legati alla buona volontà, erogati come fossero concessioni.
No. Dobbiamo riflettere profondamente su dove vogliamo andare. Ogni cittadino deve avere pari opportunità di cure e di studio. E deve essere messo nelle condizioni di trovare un lavoro. Invece anno dopo anno le difficoltà per questi cittadini aumentano. Le disponibilità messe dalle a disposizione variano notevolmente da Regione a Regione. Purtroppo anche le Regioni che si dichiarano più attente sono ben lontane da dare un sostegno adeguato ai portatori di handycap”.
Conclude la senatrice: “Non si può attendere una visita per anni, una famiglia non può sostenere percorsi burocratici snervanti.
Basta. Il Governo deve dire chiaramente in che direzione vuole andare. Il Ministro della Famiglia deve spiegare se queste famiglie devono vivere una penitenza quotidiana. Le persone con difficoltà intellettive o relazionali possono e devono trovare nei servizi sociali e scolastici adeguate compensazioni che permettano a loro la vita più normale e alle loro famiglie un sollievo nella gestione delle quotidianità.
Ho predisposto una interrogazione per sollecitare il Ministro Fontana ad ascoltare il grido di rabbia che si leva dalle associazioni che seguono queste delicate storie. E ritengo che il Governo debba finalmente dare indicazioni e risorse precise alle Regioni. Il fai date si è dimostrato inefficace. Le famiglie che hanno fogli con queste problematiche ogni giorno sfidano l’incognito. E perdono la speranza.
Lo Stato dimostri di esserci”.

Segue testo interrogazione

Al Ministro della Famiglia

Premesso che:
ogni cittadino non deve essere discriminato ma avere pari opportunità;
le condizioni di vita materiale delle persone con disabilità e dei loro familiari risultano difficili perché ancora oggi molte leggi non sono concretamente attuate in modo puntuale, omogeneo e capillare sull’intero territorio nazionale;
i fondi statali sono del tutto insufficienti a garantire l’esigibilità dei diritti e anche le risorse, laddove messe a disposizione dalle Regioni e dagli enti locali, non risultano sufficienti;
gli attuali strumenti di protezione giuridica (interdizione, inabilitazione ed amministrazione di sostegno) risultano difformi alle previsioni della Convenzione ONU e, nella loro pratica attuazione, molto spesso, si assiste ad abnormi distorsioni e gravosi adempimenti che nulla hanno a che vedere con i veri interessi delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Considerato che:
le associazioni che seguono le problematiche realtà delle famiglie con figli colpiti da situazioni particolari hanno recentemente lanciato l’ennesimo grido di allarme, convinte dai fatti che si sta via via impoverendo il sistema di welfare attorno a queste realtà;
che le Regioni manifestano carenze di risorse e organici insufficienti;
che i percorsi burocratici invece che snellirsi tendono a diventare più complessi;
che le famiglie si sentono sempre più sole e spesso impotenti rispetto ai tempi richiesti dagli apparati pubblici preposti.
Si interpella il Ministro per sapere:
come intenda affrontare il problema di garantire in tempi ragionevoli le visite specialistiche per i bambini che entrano nei percorsi scolastici;
se ritiene possibile trovare forme di semplificazione dei percorsi burocratici che mettono in estrema difficoltà le famiglie coinvolte;
come intende garantire uniformità di servizi in ogni regione anche alla luce dei prossimi percorsi di autonomia che si profilano nel nostro Paese;
se ritiene arrivato il momento di riformulare le normative alla luce delle nuove necessità che le famiglie manifestano.

Daniela Sbrollini, Edoardo Patriarca


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