“In questo momento dobbiamo pensare alla scuola, settembre è domani e non possiamo farci trovare impreparati. Investire sui nostri ragazzi è investire sul futuro del nostro Paese, per questo dobbiamo trovare il modo di rendere le nostre scuole sicure e pronte ad accogliere gli studenti, garantendo insieme la tutela della salute e il diritto allo studio e alla formazione”. È quanto afferma il senatore Bruno Astorre intervenuto in diretta a Radio Radio.
“In questo contesto accolgo l’appello lanciato dalle scuole paritarie, che il lockdown ha messo letteralmente in ginocchio, mettendo a rischio la sopravvivenza di molte. Al di là della possibilità o meno per i genitori di poter scegliere dove far studiare i propri figli, che è un diritto sancito dalla Costituzione, – prosegue Astorre – la mia preoccupazione è per le ripercussioni enormi che il venir meno di queste scuole avrebbe sulla scuola pubblica: la chiusura delle scuole paritarie, come ha detto bene l’economista Becchetti qualche giorno fa, oltre a impoverire l’offerta formativa e a limitare la libertà delle famiglie, avrà un impatto estremamente negativo sugli istituti statali con un peggioramento del servizio e un aumento dei costi che si tradurranno in nuove tasse o in minori risorse disponibili per la scuola statale. Uno studente della scuola paritaria, infatti, costa allo Stato circa 500 euro all’anno, mentre uno studente degli istituti pubblici ne costa circa 8.200. Gli studenti che non potranno più accedere alle paritarie che dovranno chiudere, circa il 30%, si riverseranno sulle scuole pubbliche, con un aggravio di costi, che si tradurranno necessariamente in nuove tasse o in minori servizi per i cittadini, e un problema anche logistico di spazi. Senza tener conto dei moltissimi lavoratori che operano in questo settore.
Credo dunque – conclude il Senatore dem- che sia necessario un intervento del Governo per sostenere le scuole paritarie, sia per garantire alle famiglie la varietà dell’offerta formativa sia per non gravare lo Stato di ulteriori costi che saranno comunque pagati dai cittadini e mi impegno a lavorare insieme al Ministro e al Governo per trovare una soluzione”.


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