Caro professor D`Avenia, la ringrazio per avere raccolto le testimonianze di alcune studentesse e di alcuni studenti, per avere sintetizzato le loro perplessità, dato forma al loro disagio e alle loro speranze, e per avere fornito a me l`occasione di rispondere alle loro richieste. Come la ringrazio di aver scelto di aprire il suo intervento citando l`articolo 3 della nostra Costituzione, che rappresenta la linea guida del mio incarico al Ministero che ho l`onore di servire. Raccolgo il suo invito e mi rivolgo direttamente alle studentesse e agli studenti.
Care ragazze, cari ragazzi, delle vostre lettere mi hanno colpito profondamente due sentimenti che esprimete: la delusione e la fiducia. La delusione che avete provato nel vedere disatteso il rispetto dei vostri diritti, della vostra sete di conoscenza e delle vostre ambizioni. E la fiducia che comunque nutrite nei confronti della scuola, a cui chiedete di garantirvi insegnanti che sì vi impartiscano lezioni, ma anche che credano nelle vostre potenzialità e riescano a trasmettervi passione e consapevolezza delle vostre capacità.
Voglio dirvi che la scuola che stiamo cercando di realizzare per voi è esattamente quella che desiderate. Una scuola che sia capace di trasmettervi nozioni e informazioni basilari per la vostra formazione, e insieme vi proietti nel futuro, mettendovi in relazione con diversi settori della società, orientandovi, facendovi acquisire consapevolezza delle competenze che avete già edi quelle che dovrete potenziare, aiutandovi nel vostro percorso per divenire cittadine e cittadini informati, consapevoli, attivi. La scuola deve essere il laboratorio in cui definite cosa sarete e per questo non può esserci in essa alcuno spazio per la stanchezza, la delusione, la rassegnazione. Né vostra, né delle vostre e dei vostri insegnanti. Agiremo per eliminare queste parole dal vostro «vocabolario scolastico».
Lo faremo lavorando ogni giorno per garantire la qualità dei percorsi formativi e la continuità didattica. Sappiamoche la scuola è per le studentesse e gli studenti. Per questo serve alle vostre e ai vostri insegnanti, che non possono restare appesi per anni ad un destino incerto. E serve soprattutto a voi, che avete diritto a trovare le docenti e i docenti in cattedra dal primo giorno di scuola.
Con il tempo si è creato un sistema di precariato e di incertezza che ha mortificato la dignità delle e degli insegnanti, che sono, lo dico senza retorica, figure centrali nella costruzione del futuro di un Paese. In continuità con il Governo che ci ha preceduti, stiamo cercando di mettere ordine e stiamo tornando a dare centralità al ruolo delle docenti e dei docenti, come è giusto che sia: abbiamo stabilizzato nel corso degli scorsi anni molti di loro, fornendo tutele alle loro vite ma anche garantendo costanza nell`insegnamento che ricevete; stiamo lavorando al rinnovo del loro contratto, un passaggio ineludibile e atteso da anni; e stiamo definendo le modalità del nuovo percorso di reclutamento affinché possiate avere guide di qualità, aggiornate e in grado di fronteggiare con voi le sfide che questi tempi ci pongono innanzi. Siamo convinti che caratteristica peculiare di un insegnante debba essere una forte motivazione nel suo lavoro di ogni giorno. Ma che questa non basti se non diamo solidità e riconoscimento al suo impegno.
I docenti rappresentano una componente fondamentale per la vostra formazione, ma la fiducia – in voi e nel futuro – che reputate ineludibile nel vostro percorso di crescita passa anche da altro. Il Piano Nazionale per la Scuola digitale, gli interventi per l`edilizia scolastica, i decreti attuativi della Buona Scuola, l`alternanza Scuola Lavoro, la formazione dei docenti sono tutti elementi di qualificazione del sistema a cui stiamo lavorando e che stiamo portando avanti.
Abbiamo poi predisposto un piano in dieci azioni stanziando oltre 840 milioni di euro di fondi europei – per fare della scuola un luogo di innovazione, di apertura al territorio e al mondo del lavoro, di inclusione per chi è disabile o straniero, di cittadinanza europea e globale. Questi sono i primi doverosi passi di una piccola rivoluzione culturale che portiamo avanti per voi. Per darvi un domani ricco di opportunità che dovrete far germogliare in base alle vostre inclinazioni e ai vostri sogni.
Capirete bene che il vostro apporto è indispensabile per riuscire a portare a segno questo impegno. Siete voi il centro di questo lavoro. È con voi che vogliamo confrontarci, è con le vostre famiglie, con le vostre insegnanti e i vostri insegnanti, con le comunità scolastiche in cui vivete che vogliamo dialogare. Vogliamo fare tesoro delle vostre esperienze per costruire una scuola – e con questa una società – giusta, di pari opportunità e di uguaglianza nei diritti. L`ascolto è e sarà cifra distintiva del nostro operato. Mi auguro che anche chi
verrà dopo di noi prosegua questo cammino, facendo di voi, nuove generazioni, fulcro dell`azione di governo, fuori dai tira e molla politici che in passato hanno prodotto danni a voi e al Paese. Ho fiducia che sarà così. Ho fiducia in voi. Abbiatene in noi: gli uffici di Viale Trastevere sono la vostra «casa», lavoriamo insieme perché il nostro impegno, la nostra volontà, i nostri scopi sono condivisi.


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