Caro direttore, ho letto con molto interesse l`articolo di Ferruccio de Bortoli e Giuditta Marvelli su L`Economia della scorsa settimana, un`attenta e puntuale analisi sulla necessità di sviluppare un`educazione finanziaria sia tra le nuove generazioni che tra la popolazione adulta. Sono evidenti i rischi derivanti da un basso livello di conoscenze finanziarie e sono d`accordo con gli autori: per impedire truffe e raggiri occorrono non soltanto severi controlli ma anche un`efficace prevenzione. Li ringrazio dunque per aver dato conto del nostro programma per una Strategia nazionale per l`educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. Ma, considerato che il loro ragionamento si chiude con un`ipotesi – lasciatemi dire – inquietante («se la strategia dovesse esaurirsi in poche e limitate iniziative, l`effetto negativo sarebbe ancora più devastante»), ritengo sia utile spiegare perché il nostro programma, per come è strutturato e per come lo stiamo realizzando, non potrà assolutamente «esaurirsi in poche e limitate iniziative».

La premessa

Intanto, una premessa: il programma prende le mosse dal decreto per la tutela del risparmio ( dicembre 2016) e non è finalizzato soltanto a contrastare le truffe. Siamo partiti dalla consapevolezza che in tutto il mondo avvengono enormi cambiamenti nell`ambito del mercato del lavoro e in quello previdenziale, nell`offerta di prodotti finanziari e nelle potenzialità insite nelle nuove tecnologie. Conoscenze economiche e finanziarie sono dunque indispensabili per garantire a ogni persona la possibilità di orientarsi consapevolmente nel presente e di costruirsi un futuro sereno. È vero, ci sono le truffe e c`è il rischio di credere al miraggio delle criptovalute, semplicemente nascoste nelle miniere del web. Ma c`è anche molto altro da considerare, se vogliamo garantire a tutti un livello di benessere il più alto possibile. E veniamo al programma, che ha ricevuto il parere favorevole delle Camere nei giorni scorsi e che sarà oggetto del decreto che il Ministro Padoan e io firmeremo nelle prossime ore. Prevede un Comitato guidato da Annamaria Lusardi che si riunirà periodicamente e di cui fanno parte personalità indicate da Mef, Miur, Mise, Lavoro, Banca d`Italia, Consob, Ivass, Covip, Ocf e Consiglio nazionale dei consumatori.

Le azioni concrete

Tra le prime azioni: il lancio sul web di un portale che conterrà informazioni di base e offrirà indicazioni su comportamenti da evitare con guide e spiegazioni, l`avvio di un censimento delle iniziative di educazione finanziaria già presenti in Italia, la formalizzazione di gruppi di consultazione e ricerca che realizzeranno le iniziative rivolte alla popolazione giovane e adulta, in scuole e i luoghi di lavoro. Il programma prevede infatti una diversificazione dell`offerta formativa. Accanto alle iniziative destinate alla cittadinanza nel suo complesso – campagne di sensibilizzazione e di informazione mediante strumenti pubblicitari e spazi sui mezzi di comunicazione e sui social, istituzione del mese dell`educazione finanziaria, collaborazioni con organi d`informazione e servizio radiotelevisivo nazionale – ce ne sono altre più mirate e rivolte ai piccoli imprenditori, ai gruppi vulnerabili (indicati da tutte le indagini tra la popolazione femminile, gli anziani e i migranti) e ai giovani. L`impegno del Ministero dell`Istruzione, dell`Università e della Ricerca è infatti duplice. Da un lato, mettiamo a disposizione le competenze pedagogiche e didattiche delle nostre e dei nostri 800 mila docenti, che verranno affiancate alla più specifica conoscenza di Bankitalia, Consob e altri organismi. Dall`altro, convinti come siamo che la scuola debba contribuire fare delle nuove generazioni cittadine e cittadini consapevoli e responsabili, abbiamo programmato una serie di misure a favore di studentesse e studenti. Dal prossimo anno scolastico la materia educazione finanziaria verrà inclusa tra le attività aggiuntive ed opzionali destinate
a potenziare l`offerta formativa ordinamentale. Tale materia sarà anche tra gli obiettivi del piano nazionale di formazione dei docenti. Verrà promossa una rilevazione Invalsi per garantire un costante monitoraggio dell`evolversi delle conoscenze finanziarie di alunne e alunni. Su richiesta delle singole scuole, Il Miur potrebbe autorizzare sperimentazioni che modifichino l`assetto ordinamentale per approfondire i temi dell`educazione finanziaria. Verranno potenziati i protocolli d`intesa con le associazioni e gli enti interessati a promuovere la materia. Si organizzeranno Olimpiadi e Hackathon di educazione finanziaria, come si fa per matematica, latino, greco e altre. Non stiamo parlando di un impegno limitato o destinato ad esaurirsi in breve tempo. Stiamo al contrario facendo un investimento ben preciso e che guarda al futuro non solo delle nuove generazioni, ma dell`intero Paese.


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