Sull`onda emotiva della ragazza dodicenne di Pordenone che ha tentato di togliersi la vita, il mondo della politica sì è espresso con osservazioni contrastanti.
Tra le proposte anche l`introduzione del reato dì cyberbullismo e il discutibile Daspo dei telefonini. Una sola settimana sembrava cancellare tre anni di lavoro! Quello cominciato dalla storia, senza lieto fine, di Carolina Picchio, mia alunna alle scuole medie di Oleggio, in provincia di Novara. Un gesto che nell`Italia di inizio 2013
non trovava precedenti. Non appena eletta in Senato portai la questione in Commissione Diritti Umani. Il presidente Manconi mi affidò, con il collega Mazzoni, l`indagine conoscitiva sul fenomeno e cominciarono le audizioni: dalle aziende new media, come Facebook e Google, alle associazioni: da “Save the Children” a “Telefono Azzurro”, mentre la sinergia con il Ministero dell`Istruzione portava a definire le nuove linee d`orientamento su bullismo e cyberbullismo.

Proprio il Miur coordina “Generazioni Connesse”, il “Safer Internet Centre Italiano”, cofinanziato dall`Ue, e collabora con la Polizia Postale, eccellenza nella lotta ai cyber crimini, che da anni raggiunge migliaia di studenti,
insegnanti e famiglie con la campagna educativa itinerante “Una Vita da Social”.
Questo lungo percorso di ascolto, con il contributo dei Garantì dell`Infanzia e della Privacy, il sostegno di esperti giuristi, medici, psicopedagogistí e il supporto dei genitori e dei giovani durante decine di incontri sul
panorama nazionale, nonché il costante e utile dialogo con i mass media, mi ha portato a presentare il disegno di legge 1261 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”.
Nella Commissione Affari costituzionali del Senato, la Presidente Finocchiaro e il relatore Palermo hanno curato che si addivenisse ad una convergenza unanime sulla proposta, calendarizzata a maggio 2015 grazie all`impegno del Presidente Gruppo Pd, Zanda. Il ddl è stato approvato all`unanimità dall`Aula di Palazzo Madama; individua un referente per. il cyberbullismo in tutte le autonomie scolastiche, aiuta i minori a segnalare i
contenuti lesivi, agevola la rimozione degli stessi e ottimizza percorsi e risorse in un unico Tavolo interministeriale per garantire azioni sinergiche, coordinate anche a livello periferico.
Una legge dall`approccio inclusivo, con la procedura di ammonimento per il giovane internauta, dai 14 anni in su, che assume, anche inconsapevolmente, comportamenti penalmente perseguibili nei confronti dei coetanei. Nella logica dell`inserimento sociale e dì responsabilizzazione, in assenza di reiterazione, la sanzione cessa di
avere conseguenze con la maggiore età.
Perché il cyberbullismo è già un reato, sebbene noh tipicizzato, in quanto ad oggi afferiscono fattispecie di reato presenti nel codice penale e della privacy, quali stalking, ingiuria, minacce e furto d`identità; fino, in certi casi, alla pedopornografia. Lo dice la stessa Polizia Postale, cui il ddl garantisce fondi certi; lo riportano le Procure Minorili, lo confermano gli avvocati nell`ambito dei procedimenti in corso.
Dopo l`appello dei 35 senatori Pd alla Ministra Boschi, l`interesse della vicepresidente del Senato, Fedeli, e quello della Capogruppo Pd in Commissione Infanzia e Adolescenza, Mattesini, sono giunte le recenti dichiarazioni dei Presidenti Boldrini e Grasso.
Confido quindi che la Camera possa prendere la proposta di legge di Palazzo Madama come testo base per la discussione in Aula e apportare emendamenti utili, dando valore e compimento al lungo iter parlamentare.


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