“L’assegnazione dell’European Research Council è stata la Waterloo italiana: ha visto 2.453 proposte totali e 301 premi assegnati per 600 milioni di euro, ma solo il 2,3 per cento è andato al nostro Paese”. Lo afferma il senatore del Pd eletto all’estero Francesco Giacobbe.

“I miei complimenti ai ricercatori che hanno vinto i premi – aggiunge – ma sono molto rammaricato perchè ad oggi non riusciamo a far entrare la ricerca tra le priorità dello sviluppo del Paese. Si sente l’assenza di una macchina centrale in Italia che finanzia la scienza nazionale a crescere con puntualità e poi controlla, valorizza e spinge il lavoro dei suoi ricercatori”.

“Da sottolineare poi che 16 dei 23 ricercatori italiani che hanno ricevuto i premi ERC sono residenti in Paesi stranieri” – continua – questo è un vero peccato per l’Italia, che oltre a perde sia l’intelligenza del ricercatore che la borsa di studio che porta con sè con un ulteriore evidente perdita di risorse per il nostro Paese”.

“In tutto questo – sottolinea – ci tengo a sottolineare che anche i ricercatori all’estero fanno parte del grande network di italiani nel mondo, e questi, come per le vecchie generazioni di italiani, contribuiscono alla promozione del nostro Paese. Bisogna valorizzare questa grande risorsa creando una rete effettiva per l’Italia”.

“Ma un segnale ad oggi c’è: il progetto dell’Agenzia Nazionale per la Ricerca è in Senato, in Legge di bilancio, con 300 milioni di euro incubati e in attesa di essere approvato – conclude Giacobbe – Mi auguro che a questo segnale concreto segua un cambiamento culturale, un cambiamento di politica che metta al primo posto il talento. Dobbiamo inoltre promuovere un programma di collegamento con le migliaia di ricercatori italiani nel mondo ed incoraggiare al massimo la loro collaborazione con le Università ed i centri di ricerca in Italia. In altre parole valorizzare il network dei talenti degli italiani nel mondo”.


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