Via il voto numerico dalla pagella delle scuole primarie, almeno per quest’anno scolastico: ad avanzare questa proposta è la senatrice del Partito Democratico Vanna Iori che ha presentato in commissione cultura di palazzo Madama un emendamento al Decreto Scuola che chiede di sostituire i numeri con “un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione”. Un’iniziativa che trova il parere favorevole del pedagogista Daniele Novara, che osa qualcosa in più: “Quest’anno non ci può essere in qualsiasi ordine e grado di scuola alcuna valutazione, né un numero, né un giudizio”.
A discutere sulla questione sarà il Parlamento, che nei prossimi giorni prenderà in esame la modifica avanzata dalla senatrice del Pd. “La mia proposta – spiega Vanna Iori, di professione pedagogista – nasce da una questione molto pratica. Quest’anno a causa del coronavirus, purtroppo, molti ragazzi non hanno potuto seguire le lezioni perché sprovvisti degli strumenti informatici. Molti di loro, specialmente quelli che provengono da famiglie meno abbienti sono letteralmente spariti. Come facciamo a dare un voto in situazioni dove non c’è stata nemmeno una verifica?”
L’idea è quella di sostituire i numeri con un giudizio: “La mia proposta vale per la primaria, ma in certi casi si potrebbe attuare anche alla secondaria di primo grado perché è lì che si perdono i ragazzi. Mentre un 15-16enne, vista la dimestichezza con gli strumenti informatici, è più facile che non abbia perso le lezioni”. E a chi critica questa iniziativa paragonandola ad un “6 politico” la senatrice risponde: “Non penso ad una equiparazione, ma ad una differenziazione che metta in luce le qualità dei ragazzi. A me sembra riduttivo classificare i bambini con una scala numerica”.

La senatrice pensa anche al futuro: “Come docente di pedagogia credo che nella scuola primaria il voto sia sminuente. I bambini meritano di essere valutati in modo più attento alle loro attitudini e specificità”. Ancora più determinato Daniele Novara che non ne vuol proprio saperne di voti o giudizi per quest’anno: “La didattica a distanza dev’essere una didattica di sollievo e di sostegno. Milioni di ragazzi sono in una condizione che nessuno ha mai vissuto. Questa faccenda è un inedito storico. Non è una vacanza, ma ha implicazioni psico-evolutive. Non possiamo creare oltre al danno la beffa. Li vogliamo anche valutare? Su cosa? Sul fatto che sono sopravvissuti? Non ci sono le condizioni. I ragazzi sono in uno stato di alterazione neurocerebrale. Inoltre si rischia di dare una valutazione alla famiglia e riprodurre una forma di discriminazione sociale”. Novara plaude alla proposta della Iori, la definisce “un atto dovuto da parte di una pedagogista” ma si augura che l’iniziativa della senatrice “possa perforare la cappa di conformismo che si è creata sulla scuola”. Il suo pensiero va anche alla riapertura degli istituti a settembre: “Mi auguro che non si continui con la didattica a distanza che è stata necessaria in questo frangente ma non può diventare normalità”.


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