“Mi rendo conto che siamo spesso il Paese dei rinvii, ma in questo caso se fosse necessario chiedo al Ministro di consentire un tempo definito per dare la possibilità alle scuole fuori standard di mettersi in regola”. Così il senatore dem Silvio Lai interviene anticipando i contenuti di una interrogazione sul “caso” delle scuole di specializzazione in medicina verificate dall’osservatorio nazionale della formazione medica specialistica.

“Dai dati diffusi da alcuni media l’osservatorio nazionale, forse per la prima volta, mette nero su bianco il fatto che su 1433 scuole di specializzazione il 47% è in regola, il 43% da autorizzare con alcune osservazioni mentre per il 9%, (135 scuole per 1200 specialisti) distribuito equamente in tutto il territorio nazionale, si dà indicazione – prosegue il senatore dem – per la sospensione dell’accreditamento. Il bilancio è più positivo che negativo, lo dicono i numeri e anche il fatto che i medici italiani sono molto apprezzati e ricercati all’estero”.

“Il lavoro fatto dall’osservatorio è importante perché serve a consentire che il sistema, che ormai è nazionale e non più locale, garantisca standard adeguati di formazione medica in tutto il Paese e a garanzia di tutti i cittadini. Detto questo occorre verificare che i dati siano corrispondenti perché talvolta si sottovaluta l’importanza delle informazioni che si devono inviare a questi organismi e occorre, soprattutto, garantire anche una ulteriore opportunità alle scuole fuori standard di adeguarsi soprattutto se ci sono le condizioni e non ce ne sono altre in grado di sostituirle in tempi rapidi. Per questo chiediamo al ministro di aprire alla possibilità che il prossimo anno l’attività si svolga regolarmente e si possa consentire alle scuole fuori standard di fare gli interventi necessari, anche finanziandoli appositamente e con urgenza. Il sistema sanitario nazionale – conclude Lai – è un delicato meccanismo che funziona in strettissimo raccordo con quello dell’alta formazione”.


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