“Se l’umanità non eliminerà le armi nucleari, le armi nucleari elimineranno l’umanità”: ha chiuso così il suo intervento in aula il senatore democratico Mauro Laus, che ha accolto l’invito del coordinamento AGITe di ricordare al Parlamento l’anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima, avvenuto la mattina del 6 agosto 1945. E sono queste le parole di una sopravvissuta che il senatore ha scelto e fatto proprie per fissare un monito nella mente delle colleghe e dei colleghi riuniti a Palazzo Madama.
“Credo sia un nostro preciso dovere oggi rendere omaggio alle migliaia di vittime civili provocate dagli attacchi di Hiroshima e Nagasaki – ha spiegato Laus -, ma ancor più credo sia nostro preciso dovere rinnovare l’impegno affinché le armi nucleari vengano messe al bando, così come prevede il Trattato dell’Onu firmato il 7 luglio 2017. Un Trattato che il nostro Paese non ha ancora ratificato”.
“Nella lettura della Costituzione, secondo il senatore dem, si debbono cercare non soltanto i principi assoluti di ripudio della guerra ma lo stimolo ad agire perché la violenza non sia metodo di risoluzione dei conflitti”.
“Escludere la guerra non significa automaticamente promuovere una politica di pace – avverte Laus -. Viviamo in un tempo in cui la questione del riarmo nucleare è tornata di grandissima attualità, c’è un ritorno di interesse oltre a una escalation dei conflitti tra le maggiori potenze: gli studiosi parlano di “nuova era del rischio”, un rischio mai così alto neppure agli inizi degli anni Cinquanta, quando Usa e Urss si fronteggiavano con i primi ordigni all’idrogeno. Questo è un tempo in cui non ci è dato di rimanere spettatori”.


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