“Anche i dirigenti scolastici danno l’avviso di sfratto al governo del cambiamento, delusi dalle scelte grottesche e mortificanti dell’esecutivo nei loro confronti. L’obbligo di rilevazione delle impronte digitali contenuto nel ‘decreto concretezza’, infatti, li umilia, paragonandoli al pari di qualunque altro impiegato statale nonostante compiti, responsabilità e funzioni siano assai diverse. Il governo, invece, di occuparsi dell’istruzione attraverso gli investimenti, getta fumo negli occhi dell’opinione pubblica con misura che certificano sfiducia e ostilità verso dei servitori dello Stato. Il governo faccia un passo indietro e non si macchi di questa ingiustificata aggressione nei confronti dei dirigenti scolastici. Come Pd condividiamo l’appello che i dirigenti scolastici rivolgono al governo e ci impegneremo in Senato, come abbiamo già fatto durante la prima lettura e poi alla Camera, per cancellare questa vera e propria umiliazione nei loro confronti”. Così la senatrice Malpezzi, vice presidente dei senatori del Pd, commenta la notizia, pubblicata da un quotidiano on line, dell’appello dei dirigenti scolastici che si sono rivolti con una lettera al governo per protestare contro la norma del decreto concretezza che li obbliga ad un orario da certificare con le impronte digitali.


Ne Parlano