“I dati diffusi dall’Osservatorio nazionale amianto (Ona) fanno suonare un serio campanello d’allarme: 2.400 scuole a rischio con migliaia di studenti e docenti coinvolti. Il MIUR cosa intende fare per contrastare, in linea con i precedenti governi, questa vera e propria emergenza nazionale? Purtroppo, questo esecutivo ha soltanto tagliato sul comparto istruzione e non mostra nessun segnale di ravvedimento. Fa impressione che quelli che si professano amici dei cittadini, lascino che migliaia di loro rischino la propria salute nei luoghi che dovrebbero essere più sicuri: le scuole”. Lo dice la senatrice del Pd Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo del Pd e componente della Commissione Istruzione.
“I governi di centrosinistra – prosegue Malpezzi – hanno stanziato ben 10 miliardi di euro (più di quanto non sia stato fatto nei vent’anni precedenti) per la messa in sicurezza dei tantissimi plessi vecchi e non adeguati alle norme, per il controllo dei solai pericolanti e per l’adeguamento alle norme per la salvaguardia della salute di studenti e docenti, tra cui la bonifica dall’amianto. In particolare, dal 2014 al 2016 sono stati realizzati 264 interventi di bonifica dell’amianto nelle scuole, per un totale di 62 milioni di euro di risorse impiegate a valere sui programmi ‘scuole sicure’ e ‘mutui BEI’. E nel 2017 è stato pubblicato il bando Pon da 350 milioni che ha consentito agli enti locali di mettere in campo interventi volti, tra l’altro, all’ottenimento dell’agibilità, bonifica dell’amianto e di altri agenti nocivi. Il governo, per occuparsi della salute di studenti e docenti, potrebbe almeno utilizzare i soldi che gli abbiamo lasciato in dote. Più fatti e meno chiacchiere”.


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