Non ore in più a scuola contro la violenza ma un lavoro «trasversale e collegiale» che sia espressione anche della «creatività» dei docenti. La pensa così Simona Malpezzi, senatrice e responsabile scuola del Pd.
C`è bisogno nelle scuole italiane di una-due ore in più di educazione contro la violenza?
«Penso che non sia un problema di ore ma di stile. Non servono ore aggiuntive dedicate ma un lavoro trasversale a più materie che molte scuole stanno facendo, anche sulla lotta alla violenza».
Ma non è troppo dispersivo senza un`ora e un insegnante ad hoc? Se nessuno ha la responsabilità…
«Intanto ogni progetto ha un docente referente che poi coinvolge sia altri colleghi che gli stessi studenti. La responsabilità? Tutti si devono fare un esame di coscienza e riconoscere che per natura gli insegnanti devono lavorare in team, non a caso si parla di collegialità».
Si possono creare scuole dove si fanno tante cose e realtà dove non si fa niente…
«L`autonomia della scuola è importante perché la lascia libera di scegliere la progettualità più adatta alla propria utenza, ai ragazzi che vivono in quel territorio: una scuola a Pioltello ha necessità diverse rispetto ad una a Milano centro».
C`è bisogno di portare esperti ‘anti-violenza’ a scuola?
«Le testimonianze sono giuste, fanno bene ma chiamare un esperto a scuola non deve diventare un modo per togliere autorevolezza al docente: non può passare il messaggio che si chiama l`esperto perché il docente non è altrettanto bravo».


Ne Parlano