Si dice soddisfatto del decreto Rilancio appena varato il capogruppo Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci che, però, sulla scuola denuncia ritardi: «Basta dichiarazioni e interviste discordanti e si lavori per riaprire le scuole a settembre. Senza più tentennamenti».
Onorevole Marcucci è soddisfatto del decreto Rilancio o si poteva fare di più?
«Aspettiamo di vedere il testo nel dettaglio perché per ora abbiamo solo macronumeri. Io però mi auguro che questa super legge di bilancio incida positivamente su vicende aperte come la cassa integrazione e l`erogazione immediata dei 600 euro. Ma siamo riusciti a tenere insieme tre cose».
Quali?
«Gli investimenti nel settore sanitario e, punto secondo, la tenuta sociale del Paese. Quando sento alcuni partiti parlare di poche cose per le imprese devo ricordare che abbiamo anche il dovere di aiutare le fasce più disagiate per mantenere la pace sociale. Ma, ed è il terzo punto, difendiamo la dorsale produttiva con un occhio al turismo. Oggi chi ha un albergo o un`azienda legata al comparto del turismo ha avuto la possibilità di sospendere i mutui e mettere in cig i dipendenti. Poi con il dl liquidità ha la possibilità di accedere a fondi freschi. E abbiamo inserito il bonus vacanze per far ripartire il settore e gli italiani faranno le ferie. In Italia. Certo si poteva fare di più ma nessuno avrebbe scommesso sulle risorse messe in campo e devo dire chapeau al ministro Gualtieri per il lavoro fatto e l`interlocuzione con l`Europa.
Nei giorni scorsi si è molto occupato di scuola e nel decreto ci sono in fondi per le assunzioni dei prof.
«La ministra ha previsto un concorso straordinario prima dell`anno scolastico e siamo riusciti ad integrare altri 16 mila posti che entrano in servizio prima di settembre. Perché noi abbiamo il dovere di dare certezze ai ragazzi e ora serve fare meno dichiarazioni pubbliche e lavorare di più per aprire tutte le scuole all`inizio del prossimo anno scolastico».
Su questo però la ministra Azzolina non chiarisce e parla di alternanza scuola-remoto.
«Non sono affatto d`accordo sull`alternanza perché la didattica si nutre anche con i rapporti personali. Il ministero si raccordi subito con le varie amministrazioni per cercare nuovi spazi, anche in proprietà con comuni e province. Ci sono fondi per migliorare e mettere
a norma l`edilizia scolastica e uscire da questa situazione emergenziale».
Anche gli insegnanti attendono di capire: concorsi o precari storici?
«Occorre attingere dal mondo e dalle esperienze dei precari e poi concentrare gli sforzi per un concorso straordinario. Ma anzitutto si garantiscano gli studenti a partire dall`esame di maturità». Beh sugli esami, non è ancora tutto chiaro e molti dirigenti lamentano mancanza di informazioni. «Occorrono regole chiare che permettano di dare certezze ai dirigenti scolastici. Il Parlamento darà il massimo supporto ma basta con dichiarazioni e interviste che creano solo confusione. Ripongo fiducia nella ministra, capisco le difficoltà ma ora, ripeto, servono certezze, non dichiarazioni assolute che, nel giro di qualche ora, diventano invece opinioni personali. Parlo con professori e dirigenti scolastici e mi esternano dubbi e incertezze: non devono esserci. Serve invece tracciare una linea definitiva per la fine dell`anno scolastico e altrettanta determinazione per preparare il nuovo. A cominciare da spazi per tutti, garantire 40mila ingressi e ampliare poi con altri l6mila docenti».
Ha un giudizio negativo sulla ministra Azzolina?
«Comprendo e sono parte in questo momento difficile: il mio non è un approccio accusatorio ma oggi occorre essere all`altezza ed essere in grado di prendere decisioni».
Ci sono i fondi per l`edilizia scolastica: ma non crede che queste settimane di stop potevano essere usate per fare manutenzione?
«Non eravamo preparati alla gravità della situazione e alla sospensione. Ci può anche stare un disorientamento ma ora bisogna andare avanti e dobbiamo preparare il futuro agli studenti».


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