‘L’accordo dell’Eurogruppo di ieri non basta, non è sufficiente. Non serve in queste ore alimentare improprie tifoserie, tra drammatizzazioni e trionfalismi ma valutare attentamente come affrontare il prossimo Consiglio europeo’. Lo dichiara il senatore PD Gianni Pittella, vice presidente della Commissione politiche europee del Senato.
‘L’accordo strappato ieri ha certamente aspetti positivi come l’impegno BEI, il sostegno Sure e il MES a condizionalità limitate a cui il governo italiano potrà valutare se fare ricorso o meno. Ma questa non può essere la risposta comune europea al rilancio dell’economia”.
“Cruciale – sostiene Pittella – sarà la definizione del Fondo per la ripresa, un capitale per la ricostruzione di almeno 500mld di euro, accettato nel documento dall’Eurogruppo di ieri, originariamente su proposta francese, ma i cui contorni sono tutti da delineare.
Il Consiglio europeo prossimo sarà chiamato dalla storia a questa occasione: definire un programma di ricostruzione, garantito da tutti gli Stati europei, attraverso eurobond o altri strumenti utili, oppure svuotare di contenuto l’accordo di ieri e dare ragione a chi ritiene la risposta dell’Europa non all’altezza delle sfide e delle aspettative dei cittadini europei. La divisione tra paesi che hanno diverse concezioni dell’integrazione europea è manifesta.
E le posizioni dei paesi capeggiati dall’Olanda sono inaccettabili.
Il virus del sovranismo, l’egoismo nazionalista sembrano aver contagiato l’Europa più del Coronavirus. E sovranismo chiama sovranismo, questo non si vuol capire! Noi dobbiamo invece lavorare perchè il Fondo per la ripresa possa rappresentare un deciso passo in avanti e combattere al fianco del governo per affermare la nostra visione di Europa”, conclude Pittella.