“Il nostro obiettivo è stato sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria garantire al più presto a bambini e ragazzi la didattica in presenza, puntando a raddoppiare il numero di classi e, quindi, ad aumentare il numero dei docenti.
Perché questo sia possibile ci dovranno essere a settembre tantissimi insegnati assunti a tempo determinato, solo per questo anno straordinario.
Ci saranno poi tre concorsi per assumere, in tre anni, 78mila docenti a tempo indeterminato. Di questi, 32mila sono riservati a chi ha più di 36 mesi di servizio.
Per avere in cattedra, e definitivamente in ruolo, questi insegnanti a settembre c’erano due modi: prendere in considerazione il concorso “a crocette” deciso a dicembre, ammesso fosse possibile svolgerlo vista l’emergenza sanitaria, o assumere senza alcuna prova di verifica, solo per titoli, un numero molto più piccolo di insegnanti.
Il PD è stato contrario al primo per ragioni di merito e di fattibilità e contrario al secondo perché da sempre crede sia giusto valorizzare le capacità dei docenti nella scuola e perché ha lavorato per aumentare il numero di insegnanti che verranno stabilizzati.
La nostra soluzione permette che la valutazione avvenga durante l’anno e garantisce a quegli insegnati stabilità e garantisce ai ragazzi molti più insegnanti da settembre in modo da poter aprire l’anno scolastico in sicurezza e in continuità didattica”. Così il senatore del Pd Roberto Rampi.


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