“La tutela del diritto d’autore nella società della comunicazione in cui siamo è un tema importante e di grande valore anche economico.
Senza la tutela del diritto d’autore non c’è creatività e si impoveriscono i contenuti.
Quando sento parlare di liberalizzazione del mercato, come sento fare dal M5S, penso che ci sia confusione e faciloneria.
Il diritto d’autore non è una merce. Gli autori hanno bisogno di più tutela rispetto alle grandi società della rete. I piccoli vanno tutelati dai grandi portatori di interessi che lucrano sulla loro creatività. Ci vuole una giusta di distribuzione dei profitti che arrivi ai lavoratori: chi crea, chi scrive, chi realizza contenuti. La concorrenza non è la bacchetta magica in questi campo come in altri. La liberalizzazione selvaggia nel settore dei diritti connessi (attori e artisti) non ha prodotto risultati concreti di maggior tutela, anzi. Siamo pronti a fare un ragionamento serio sulla efficienza e sulla semplificazione ma partendo da dati veri e non da facilonerie. E stando attenti a quali interessi si tutelano davvero: quelli dei soggetti più deboli, gli autori o quelli dei grandi gruppi. E ricordando che SIAE non è una società privata ma ‘è’ gli autori e gli editori stessi. Il suo ruolo pubblico va tutelato, altrimenti salta il sistema. Se servono nuove regole devono essere a maggior tutela degli autori ed editori che sono parte debole della filiera”. Lo dichiara il senatore del Pd Roberto Rampi, replicando ad alcune dichiarazioni fatte in questi giorni dal deputato del M5S Sergio Battelli.


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