“Ciò che è successo nelle ultime ore a Foggia, con una bomba carta lanciata all’interno del pastificio sponsor di maglia e proprietario dei rossoneri, oltre ad una serie di altre violenze, è l’ennesimo segnale della presenza della criminalità in decine di curve di calcio della Penisola”.  Lo dichiara la senatrice Pd Daniela Sbrollini.

“Ricordiamo l’auto del Presidente del Pescara incendiata sotto casa o ancora il morto, prima della partita di campionato Inter-Napoli – aggiunge – Parlare di questi delinquenti chiamandoli “tifosi” è un’offesa nei confronti della parte sana della tifoseria. E non è neppure un problema di categoria, o di latitudine: si tratta di un problema generale diffuso sull’intero territorio nazionale. Un fenomeno tra l’altro in costante crescita, con forti radicamenti economici, culturali, a volte politici”.

“Non bastano più le dichiarazioni rilasciate sull’emozione del momento – conclude Sbrollini –  Anche le riunioni al Ministero con i capi dei tifosi non bastano, è fuffa. Questi delinquenti, travestiti da tifosi, operano nell’ombra e nell’omertà, seminando terrore e violenza. Basta buffetti, denunce retoriche. E’ tempo, piuttosto, di azioni. Non crede signor Ministro Salvini? Il calcio non può più essere un “porto franco” per criminali. Lo Stato faccia lo Stato anche nel calcio, perché questi episodi, oltre ad essere molto gravi, si stanno trasformando in un evidente segnale di assoluto “non controllo” del territorio”.