“La Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa che noi finalmente approviamo ha una portata enorme dal punto di vista simbolico e politico, per la forza dei contenuti capace di rovesciare un modello di sviluppo sbagliato e di mettere al centro dei processi di trasformazione la cultura come patrimonio collettivo, come diritto primario dell’uomo, come fattore di insieme che racchiude il portato del vissuto storico e antropologico delle nostre comunità. La cultura che promuove creatività, pluralismo, inclusione e costruisce cittadinanza e democrazia”. Lo ha detto il senatore del Pd Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione Cultura, intervenendo nell’Aula del Senato.
“E’ un atto del 2005 – ha proseguito Verducci – che però ha già permeato l’idea della cultura come moltiplicatore economico e sociale e come fattore di sicurezza e ricostruzione urbana e sociale. Una concezione innovativa di patrimonio culturale, un modello già incarnato dai nostri eccezionali territori e comunità locali, in cui si intrecciano paesaggio, beni artistici, artigianato d’eccellenza, archeologia, urbanistica, e che da oggi avranno uno strumento in più per vedere riconosciute centralità e capacità di innovazione, non solo per il presente ma soprattutto per il futuro”.


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