«Le migliaia di persone che si ritrovano oggi in oltre 60 piazze del Paese chiedono di mettere la scuola al centro delle iniziative del governo, dicono che l’Italia riparte se ricomincia dalla scuola, dalle ragazze e dai ragazzi sui quali non deve ricadere la crisi. Le linee guida del Ministero dell’istruzione rischiano di disegnare un’istruzione e un Paese a due velocità: sarebbe un’ingiustizia che graverebbe in primis sui più deboli. La didattica dovrà ripartire in presenza a settembre, e in modo omogeneo e senza acuire le diseguaglianze: per questo sono richiesti immediati investimenti urgenti e strutturali, per i bisogni educativi e formativi degli studenti, per aumentare il numero del personale e dei docenti, per contrastare il precariato.», così il senatore Pd Francesco Verducci, vicepresidente della commissione cultura e istruzione del Senato.


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