Premette: «Rispetto assolutamente il ruolo della Corte Costituzionale che è un presidio democratico nel nostro ordinamento». Però aggiunge: «Il rispetto non significa non poter esprimere un`opinione». E per Linda Lanzillotta, vicepresidente del Senato da poco passata dalle file di Scelta Civica in quelle del Pd, la sentenza della Consulta sulla rivalutazione delle pensioni, «non bilancia sufficientemente il principio dell`equità con quello, sancito dalla Costituzione all`articolo 81, che riguarda i vincoli di bilancio».
La sostenibilità finanziaria dei conti pubblici vale più dell`equità nei confronti dei cittadini-pensionati?
«Il punto sul quale interrogarci è un altro: qual è la soglia di reddito da tutelare ai fini dell`equità? Io credo che l`identificazione di questa soglia possa essere mutevole a seconda delle condizioni generali del Paese, a seconda di quanto è ricca o si è impoverita la popolazione. Non dico che 1.400 euro al mese siano un reddito da ricchi. Ma nel 2011 eravamo vicinissimi al default e rientrava nelle valutazioni squisitamente politiche, quindi del Governo e del Parlamento e non della Corte Costituzionale, decidere come fronteggiare equamente l`emergenza».
Anche violando un patto tra lavoratori e Stato, quale è quello dell`erogazione di una pensione non svalutata?
«Eravamo in una situazione simile a quella in cui oggi si trova la Grecia. Alla quale l`Europa tutta, compresa l`Italia, sta chiedendo di attuare misure che alterano i patti stipulati con i cittadini. Di fronte a un quadro generale mutato e mantenendo una base di protezione sociale, i patti possono essere modificati per tutelare un bene più grande, come la stabilità del Paese o il futuro dei giovani. E poi vorrei fare un`altra considerazione…»
Prego.
«Non si sa ancora con certezza quanto bisognerà recuperare per ottemperare alla sentenza. Temo però che si andrà ben oltre i 5 miliardi dì euro calcolati dell`Avvocatura dello Stato. Sono tutte risorse che a questo punto verranno tolte a interventi che il governo aveva intenzione di fare a favore delle fasce sociali più deboli, gli incipienti, i poveri. Forse la Corte ne avrebbe dovuto tenere conto».
Il governo dovrebbe fare ricorso alla Corte Ue?
 «Non credo siano auspicabili conflitti tra organi costituzionali. Il governo dovrà trovare una soluzione. Ovviamente c`è un impatto che riguarda le pensioni d`ora in avanti e c`è un impatto che riguarda ciò che quei pensionati non hanno avuto nel biennio 2012-2013 e che potrà essere definito con varie modalità, immagino di gradualità. Io mi auguro che si possa trovare un modo di applicare la sentenza che non ci costringa a chiedere l`autorizzazione a sforare il 3%».
Per coprire il buco la Cgil propone una patrimoniale, altri invocano un più incisivo taglio delle spese improduttive. Sono ricette valide?
«Oggi mettere un`altra tassa vuol dire andare nella direzione opposta a quella utile, perché deprime i consumi e gli investimenti. Sono invece d`accordissimo sugli interventi sulla spesa e sugli sprechi».

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