“E’ difficile condividere l’ottimismo del sottosegretario alle infrastrutture Siri. Al suo posto, ne avrei molto meno. E nutrirei più dubbi sul metodo e sul merito di un’analisi costi/benefici non sottoscritta e dunque non condivisa all’unanimità nemmeno dal Gruppo di lavoro indicato dal Ministero e che Toninelli ha tenuto segreto fino all’ultimo, inviandola prima ai suoi alter ego francesi che ai colleghi di Governo e soprattutto al Presidente Conte.
Noi non cadremo nella trappola del conflitto interno al Governo che 5Stelle e Lega imbracceranno a uso e consumo delle prossime campagne elettorali alla luce del risultato abruzzese. Non considereremo mai le opere pubbliche e le infrastrutture necessarie al Paese merce di scambio elettorale. E chiediamo che un Governo che ha dimostrato di non essere in grado di spendere un euro dei
150miliardi già a disposizione, soprattutto nel campo della mobilità e del trasporto pubblico locale su ferro, venga in Parlamento ad esporre le ragioni del no e si misuri, in Parlamento, su un tema così importante.
La trappola “Tav no – treni locali sì”, così ben imbastita dai 5Stelle e dai loro portavoce che negli studi televisivi discettano di opere pubbliche quasi fossero degli esperti in materia, è una furbizia ad uso e consumo dei social ma non regge ad un’analisi lucida delle questioni. Ad un sistema-paese come il nostro sono necessarie le grandi e le piccole, quelle che assicurano velocità e capacità sulla grandi direttrici e quelle che garantiscono la qualità territoriale e i diritti dei cittadini alla mobilità e alla qualità della vita. Solo così qualità territoriale e competitività del sistema-paese si tengono. Noi avevamo dimostrato che tenere insieme le une e le altre fosse non solo doveroso e necessario ma possibile e lungimirante.
Questi massacrano, giorno dopo giorno, la credibilità del Paese e la sua competitività. Massacrano politiche che puntavano a sostenere il lavoro e l’occupazione perché in un paese normale solo la buona impresa produce buona occupazione.
Ed è vergognoso il comportamento di chi fa spallucce e ironizza quando le imprese pronosticano il rischio di perdere migliaia di posti di lavoro”.
Così la Senatrice Teresa Bellanova, capogruppo Pd in Commissione Attività Produttive del Senato.


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