“Il parere licenziato dalla Commissione Ambiente del Senato sul DPR “Terre e rocce da scavo”, segue di una settimana quello già rilasciato dall’omologa Commissione della Camera e ne ribadisce i punti sostanziali. In particolare, il parere si sofferma sull’esigenza di non collocare il Paese, su questa importante e delicata materia, fuori dal contesto delle regole di semplificazione e di certezza applicativa delle norme vigenti in tutta l’Unione Europea”.
Lo afferma il senatore del Partito democratico Daniele Borioli, componente della Commissione Infrastrutture, Lavori pubblici e Trasporti.
“Fermo restando il profilo complessivamente molto positivo dello schema di provvedimento proposto dal Governo – sottolinea Borioli – il testo arrivato all’attenzione delle Camere contiene alcuni punti di aggravio e irrigidimento delle procedure che le Commissioni ritengono utile correggere nel testo definitivo. I passaggi in questione rischierebbero di ribaltare sulle procedure e sui costi di realizzazione delle opere pubbliche italiane un fardello di costi aggiuntivi a carico delle finanze pubbliche, determinando un ulteriore svantaggio dell’Italia rispetto agli altri Paesi dell’Unione sul fronte degli investimenti necessari alla ripresa economica. Non solo, da essi e in particolare dalla spinta a considerare come “rifiuto” gran parte dei materiali derivanti dall’attività di scavo si determinerebbe il paradosso di una patente contraddizione con le direttive comunitarie, che inquadrano l’obiettivo di diminuire la produzione di rifiuti a vantaggio del recupero dei sottoprodotti. Tutto ciò senza generare alcuna maggiore certezza sul fronte della tutela dell’ambiente, e anzi aumentando le dinamiche di movimentazione dei materiali potenzialmente inquinanti e, al contempo, favorendo lo sviluppo di nuove quote di busines, intorno a una tipologia di traffico che, in Italia, ha molto spesso favorito gli appetiti del malaffare e della criminalità organizzata.
Molto positivi anche i passaggi del parere che propongono l’ulteriore semplificazione delle procedure riguardanti in particolare i piccoli e micro cantieri, che quasi sempre coinvolgono il tessuto delle piccole e medie imprese, già gravate di notevoli difficoltà congiunturali.
“Se adeguatamente ricalibrato, così come propongono le Commissioni – conclude l’esponente pd – il provvedimento segnerà una svolta importante per un comparto cruciale ai fini dello sviluppo del Paese, su un fronte, quello appunto della disciplina delle terre e rocce da scavo, da sempre negativamente contraddistinto da incertezza normativa, da un contenzioso endemico e debilitante del sistema, nonché da frequenti pratiche illegali e corruttive”.


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