“Alitalia è patrimonio comunque ancora prestigioso del nostro Paese ed è inconcepibile che un Paese a vocazione turistica possa rimanere senza una compagnia di bandiera. Serve con un po’ di coraggio per ridare respiro alla nostra compagnia e ai suoi lavoratori. Ma bisogna dire tutta la verità: vedendo i conti della società si notano parametri fuori da ogni logica”. Lo ha detto la senatrice del Pd Monica Cirinnà intervenendo nell’aula del Senato sul decreto Alitalia.
“Gli unici standard di spesa rispettati sono quelli relativi al personale e ai diritti aeroportuali – ha aggiunto – tutti gli altri sono al di fuori dei canoni reddituali. Per citarne alcuni: i costi del carburante sono del 20% superiori al valore di mercato, i leasing degli aeromobili sono i peggiori contratti dell’aviazione, con storture che favoriscono, per altro, direttamente l’azionista Etihad, mentre dal 2008 è stata esternalizzata la manutenzione, principale causa dell’attuale dissesto. Se, infatti, Alitalia avesse puntato sulla sua forza di manutenzione interna, altamente qualificata, che è stata invece smantellata, avrebbe conseguito consistenti risparmi”.
“E’ ora necessario- ha concluso Cirinnà – mettere a frutto gli interventi previsti dal decreto per conseguire risparmi e uno stabile risanamento. La politica manageriale attuata finora ha scaricato sui lavoratori e contribuenti gli errori gestionali, ora bisogna ridare dignità al patrimonio umano e di conoscenze della compagnia, a iniziare dalla manutenzione e la ricostruzione della scuola di volo, un fiore all’occhiello degli anni passati”.


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