“Perchè il ministro Toninelli invece di bloccare i lavori previsti non utilizza i 97,5 miliardi di euro già resi disponibili dal governo Gentiloni? Non vorremmo che il vostro sogno “del Governo del cambiamento” diventasse un incubo per l’Italia”. A chiederlo in Aula con un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture è il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo della commissione Lavori pubblici che ha spiegato: ” Questo Governo ha ereditato oltre 100 interventi e programmi, approvati e in corso, per un valore economico totale di 132,9 miliardi di euro, con risorse già disponibili per un totale di 97,5 miliardi ed un fabbisogno residuo di 35,3 miliardi. Dei 97,5 mld disponibili, i finanziamenti per investimenti sia in infrastrutture legate al settore della mobilità, sia per il rinnovo del parco mezzi adibito al tpl, ammontano a circa 83 mld €. Mai dalla seconda guerra mondiale l’Italia ha conosciuto un volume simile di investimenti in infrastrutture per far crescere il Paese”.

“Tuttavia, anziché interrogarsi su cosa fare per sfruttare l’eredità ricevuta – ha aggiunto – il Ministro dei costi/benefici Toninelli si è distinto per le ispezioni e iniziative annunciate che prefigurano il sostanziale blocco o l’allungamento dei tempi nella realizzazione di alcune grandi opere di rilevanza nazionale ed internazionale. Il ministro deve dire su quali opere intende concentrarsi, quali saranno le modalità di svolgimento e a chi saranno affidati gli incarichi per procedere alle valutazioni; se intende affidare tali incarichi con procedure di evidenza pubblica oppure con incarichi a professionisti di fiducia e, soprattutto, di quanto si allungheranno i tempi”.

“In particolare – conclude D’Arienzo – al centro dell’attenzione ci sono, tra le altre, l’Alta velocita ferroviaria Brescia-Padova, con il tratto Brescia-Verona ormai in appalto, l’Alta capacità Napoli-Bari, fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno, le opere ferroviarie necessarie all’ammodernamento della rete in Sicilia, asset strategico essenziale allo sviluppo economico, turistico e territoriale della regione e la Trasversale Tirreno-Adriatico c.d. Orte-Civitavecchia. Non vorremmo che il vostro sogno “del Governo del cambiamento” diventasse un incubo per l’Italia”.


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