“Oggi al Senato si è persa un’occasione ed è stata manifesta la pressione del Governo e del sottosegretario Crimi nell’impedire la libera espressione delle volontà del Parlamento. La mozione della maggioranza riconosce la funzione di Radio Radicale ma non impegna il Governo conseguentemente. Ora tutta la pressione della società civile deve concentrarsi sul voto della Camera che può dare attuazione ai principi della mozione di maggioranza votando un emendamento al cosiddetto decreto Crescita che garantisca intanto la copertura dei costi per il tempo necessario alla realizzazione del progetto di legge annunciato dalla mozione di maggioranza. Ho regalato al sottosegretario Crimi una radio a fine seduta come gesto simbolico invitandolo ad ascoltare Radio Radicale che dalle sue parole sembra non conoscere. Preoccupa la convinzione con cui si opera per la chiusura della radio, una convinzione sospetta che deve farci interrogare su chi possa essere interessato magari all’acquisto di una frequenza nazionale liberata con la chiusura di Radio Radicale”. Lo dichiara il senatore del Pd Roberto Rampi.


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