“La scelta di non calendarizzare la mozione con cui il Pd chiede al governo parole chiare sul destino del progetto Tav Torino-Lione è persino più eloquente di un voto. Ci dice che la contrarietà all’opera è una posizione che la Lega non ha scartato e che non ha il coraggio di scartare perché non può affrancarsi dalle contraddizioni del patto scellerato con l’alleato M5s, che vale più dell’interesse dell’Italia. Per questo sceglie di non scegliere. Anche se questo significa tradire la piazza che si è espressa per il sì e in cui era presente anche la Lega”. Lo ha detto il senatore del Pd Mauro Laus, nel suo intervento nell’Aula del Senato.
“Costringere il Senato al silenzio con una furberia procedurale – ha proseguito Laus – è mettere il bavaglio alla democrazia, oltre che gettare fumo negli occhi a chi è sceso in piazza. E’ chiaro, come ha ammesso Patuanelli, che i problemi non sono nell’analisi costi-benefici, ma nella tenuta del M5s. Ma Salvini non può fare l’oppositore di se stesso, l’oppositore di un governo di cui è l’azionista di riferimento”.


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