“La parte del contratto tra Lega-M5S dedicata alle infrastrutture e telecomunicazioni è desolante e priva di qualsiasi idea per il futuro. Un tema questo che, probabilmente, attrae poco gli elettori ma che rappresenta un elemento fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese”. Lo dice il senatore e responsabile Infrastrutture e Trasporti del Pd Salvatore Margiotta.
“Per rafforzare il Pil e dare una spinta decisiva al sistema produttivo in termini di competitività – spiega ancora il senatore dem- è indispensabile rilanciare gli investimenti pubblici produttivi e anche quelli nell’edilizia privata, rafforzando ad esempio ecobonus e sismabonus, e non già cancellandoli, come si paventa. Nel programma non c’è una sola parola in merito. Del resto, non c’è neppure rispetto a un tema decisivo come quello delle grandi opere su cui si riservano di decidere all’interno del Comitato di conciliazione. Non è dato sapere, per esempio, cosa intendano fare rispetto alle grandi opere ferroviarie. Non solo la Tav Torino-Lione ma anche il terzo valico Genova Milano, opere che dovrebbero garantire alle merci prodotte in Italia di raggiungere più velocemente e con servizi logistici intermodali più efficienti i mercati europei. Lo sviluppo del nostro sistema produttivo passa attraverso l’implementazione di infrastrutture come queste che richiedono anni di progettazione, accordi bilaterali, interconnessioni alla rete, gare di appalto per le imprese, intese europee. Ogni indecisione può compromettere anni di lavoro.
Nessuna indicazioni sul Codice degli Appalti che la Lega in campagna elettorale prometteva di cancellare o sulla Tap che è un’opera fondamentale di strategia internazionale e che il M5S garantiva avrebbe interrotto. E neppure una parola su un piano infrastrutturale per il Sud e sulla necessità di proseguire sulla strada degli investimenti. Niente banda larga,  5G, Open fiber e PA digitale: per Di Maio e Salvini l’innovazione non conta nulla e non esiste nessuna strategia per l’Itc italiano. Evidentemente su questo tema l’ultima parola spetta alla Casaleggio Associati. Se il buongiorno si vede dal mattino – conclude Margiotta –   per il Paese che auspica crescita e sviluppo, è notte fonda”.

 


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