“Sullo sblocca cantieri si sta consumando l’ennesimo triste capitolo di questa maggioranza allo sbando. Litigano in tv e sui giornali ma, alla prova dei fatti, vanno d’accordissimo, soprattutto, quando si tratta di affossare il Paese.
Non si spiegherebbe, altrimenti, il ritiro -da parte della Lega- dell’emendamento che stabiliva un elenco delle opere effettivamente cruciali e strategiche, tra cui la Tav, da far partire.
Inoltre, senza colpo ferire, hanno bocciato tutti gli emendamenti che cercavano di mettere ordine nel Far West dei Commissari, respingendo tre proposte di buonsenso in cui chiedevo di stabilire criteri oggettivi per capire quali opere meritino un commissario, di prevedere che i commissari abbiano requisiti di onorabilità e professionalità e di prevedere che operino nel rispetto delle normative vigenti in materia di appalti e non in deroga come, invece, vuole il governo. La maggioranza comportandosi in questo modo dimostra, da una parte, di non essere realmente interessata allo sblocco delle opere cruciali e, dall’altra, di voler avere mani libere nella scelta dei commissari, stabilendo anche che questi possano dare lavoro a chi vogliono in barba a qualsiasi norma di legge. Se questa scelta, poteva andare bene a Genova, è difficile capire come possa essere applicata ad altre situazioni.
La verità è che la Lega, pur di tenere in piedi questo governicchio, deroga al suo impegno di sbloccare le opere e il M5S, per la stessa regione, deroga ai principi di trasparenza su cui ha costruito il suo successo. A perdere, come sempre, è l’Italia”. Lo afferma il senatore Salvatore Margiotta, capogruppo Pd in commissione Lavori pubblici.


Ne Parlano