DALLA TERRIBILE NOTTE DEL 6 APRILE 2009 SONO PASSATI 4 ANNI E MEZZO e L`Aquila, così come i Comuni del cratere e della zona circostante, attendono ancora il miracolo della rinascita. Qualcosa è stato fatto, attraverso una delibera del Cipe del 2012 che ha stanziato 1445 milioni di euro, di cui 985 destinati alla città dell`Aquila per la ricostruzione del centro storico (575 milioni di euro) e delle periferie (410 milioni di euro), mentre 460 milioni sono stati stanziati per i Comuni del cratere sismico. Al di là delle molte promesse elargite da chi allora era al governo, a macerie ancora fumanti e sulla pelle dei cittadini, la verità dei fatti è che, solo per la città, mancano ancora all`appello 105 milioni di euro che la delibera prevedeva per il 2013, nonché ulteriori risorse per non bloccare i cantieri del centro storico della nostra città. Sul fronte degli aiuti ai privati, invece, la mancanza di risorse di cassa per il 2013 impedisce all`accordo tra Abi e Comune di diventare operativo e dunque ai cittadini di cominciare i lavori.
Ma la dura realtà è che, nel complesso, come ha sottolineato l`allora ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca nel suo «Rapporto di fine mandato», per completare la ricostruzione dell`Aquila servono altri 10 miliardi di euro. Grazie ad una strenua battaglia parlamentare, nel corso dell`esame in Senato del decreto 43/2013 sulle emergenze, sono stati stanziati 1,2 miliardi, 200 milioni all`anno per 6 anni. Ne servirebbero, dunque, almeno altri 9.
La legge di stabilità appena varata dal governo non dimentica gli aquilani, ma non risolve i problemi. Servono altre risorse e per questo presenteremo emendamenti. Sappiamo che la coperta è corta, che non lo è mai stata più di così. Ma è necessario che il governo e il Parlamento attribuiscano la giusta priorità alla ricostruzione dell`Aquila e dei Comuni colpiti da un terremoto che ha inferto una ferita gravissima ad un`intera comunità e che è entrato anche nell`immaginario collettivo degli italiani. È per questo che ho chiesto al premier Letta e ai ministri dell`Economia Saccomanni e dello Sviluppo economico Zanonato di intervenire direttamente, anche aprendo le trattative con i competenti organismi europei perché si possa accedere al finanziamento della Cassa Depositi e Prestiti, così come è accaduto per la ricostruzione post terremoto dell`Emilia Romagna e anche in Abruzzo, nella prima fase della ricostruzione. Solo così le famiglie, le imprese, le istituzioni dell`Aquila e della sua provincia potranno tornare a sperare nel futuro.

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