In queste settimane, prima il Sottosegretario all’editoria Martella, poi il collega senatore Cangini hanno ricordato pubblicamente l’importanza di approvare al più presto la Legge di delegazione europea che darà al governo la delega a recepire, tra le altre, la direttiva sulla fornitura di servizi di media audiovisivi e sul diritto d’autore.
Condivido senza dubbi e anticipo che la Commissione Affari Europei del Senato mi ha onorato di essere relatore sul provvedimento ha già individuato un primo blocco di audizioni che faremo in teleconferenza già a partire da questa settimana.
Nel caso del ‘copyright’ in particolare, il tema possiede una delicatezza e una rilevanza straordinarie per un Paese come il nostro e per il suo patrimonio culturale e creativo.
L’Italia è infatti uno dei principali produttori mondiali di contenuti culturali ed essi sono certamente un’eccellenza da salvaguardare e tutelare con cura.
Il lavoro che Parlamento europeo e Consiglio hanno fatto sulla direttiva copyright merita un giusto approfondimento in sede nazionale.
Quello europeo è stato uno sforzo non facile e trovare un punto di equilibrio che sfociasse il 26 marzo del 2019 al Parlamento e il 15 aprile 2019 in Consiglio nell’approvazione della direttiva 2016/0280(COD), la cd. Direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, è stata una vera impresa conseguita dopo un lungo e articolato confronto con tutti i portatori di interesse e dipoi tra i diversi orientamenti espressi in seno all’assemblea e al consiglio.
L’obiettivo dichiarato è stato quello di armonizzare il quadro comunitario del diritto d’autore nell’ambito delle tecnologie digitali e in particolar modo di Internet, con tutte le difficoltà connesse alla contrapposizione tra libertà di informazione, libertà di comunicazione e condivisione, diritto al riconoscimento e alla valorizzazione della propria opera d’ingegno.
Difendere il patrimonio di conoscenza generato dai nostri artisti e giornalisti senza che ciò intacchi la libera circolazione delle idee che è caposaldo democratico della rete fin dalla sua nascita sarà anche per la nostra istituzione senatoriale la stella polare cui fare riferimento.
Per questo, audire l’opinione dei soggetti interessati sarà prezioso per la nostra commissione, consapevoli però dei dover conciliare l’esigenza di ascolto con quella della velocità dell’iter, a maggior ragione per il lavoro a scartamento ridotto che la pandemia ha naturalmente generato.
Proveremo per questo a lavorare senza sosta perché l’aula di palazzo Madama approvi la Legge europea ben prima della pausa estiva.
Al di là del tema del diritto d’autore, la legge di delegazione europea di cui discutiamo contiene la disciplina di materie e settori di grande impatto.
Si tratta di uno dei due strumenti di adeguamento della normativa nazionale all’ordinamento europeo, e contiene la delega per il recepimento di importanti direttive e regolamenti su temi come le comunicazioni elettroniche, la regolazione del mercato interno dell’energia, la sanità ambientale e animale e le malattie trasmissibili e potrei continuare a lungo.
È in qualche modo la porta d’accesso principale del diritto dell’Unione nell’ordinamento interno ed è fondamentale che qualità della discussione, adeguatezza degli strumenti di recepimento, celerità dei tempi vadano proficuamente e democraticamente all’unisono.


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