“Una manovra importante, che permette al nostro Paese di rispettare l’impegno di contenere il deficit pubblico entro i limiti compatibili con le regole comunitarie e di prefigurare una inversione del percorso di crescita del debito pubblico con interventi che aiutano famiglie e imprese”. Lo dichiara il senatore del Pd Dario Stefàno, relatore di maggioranza intervenendo in Commissione sul provvedimento.
“Abbiamo messo a punto una serie di interventi che hanno l’obiettivo di invertire l’attuale contesto di stagnazione dell’economia nazionale – spiega – e per il prossimo anno, le stime prevedono un leggero rialzo del PIL allo 0,6 per cento, in gran parte per effetto delle misure contenute nella manovra”.
“Con la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia su IVA e accise – prosegue – evitiamo un aggravio di spesa per cittadini e imprese di oltre 23 miliardi di euro che avrebbe causato un crollo dei consumi e del Pil. A questa, si affiancano importanti misure di riduzione della pressione fiscale a partire dal taglio del cuneo fiscale per i lavoratori per un ammontare di 3 miliardi nel 2020 e di 5 miliardi annui per i successivi”.
“Altrettanto significativa – aggiunge – la creazione di due fondi da circa 50 miliardi di euro per il rilancio degli investimenti pubblici e privati, con particolare centralità per quelli relativi alla sostenibilità ambientale (Green new deal). Confermate le misure per la crescita, come Impresa 4.0 e i Bonus per l’edilizia (efficientamento energetico, ristrutturazione, antisismica, mobili, bonus facciate) che nel corso degli ultimi anni hanno notevolmente contribuito alla dinamica positiva del prodotto interno lordo e dedicato un significativo capitolo per il sostegno del Mezzogiorno. Infine, ma non ultime, le importanti misure per il welfare, a partire dalla proroga dell’Ape sociale e di Opzione donna, per la sanità (Abolizione del superticket e edilizia sanitaria), per la famiglia (Bonus bebè e asili nido) e la disabilità”.
“Il tutto – conclude Stefàno – con soluzioni che consentono al nostro Paese di rispettare l’impegno di contenere il deficit pubblico entro i limiti compatibili con le regole comunitarie e di prefigurare una inversione del percorso di crescita del debito pubblico”.


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