“Quanto va emergendo in questi giorni grazie alla stampa, è la prova provata di come il reddito di cittadinanza non sia una misura che contrasta la povertà e non sia una misura di politica attiva del lavoro. Produrrà una massa enorme di nuovi poveri e di occupati a condizione da fame. Un allarme che dovrebbe preoccupare tutti, che avevamo lanciato in tempi non sospetti, sollecitando il Parlamento ad una discussione non di facciata.
L’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive avrebbe dovuto essere la punta avanzata in una strategia sulle politiche industriali e occupazionali del sistema-paese. Oggi leggiamo di una struttura per nulla in grado di gestire questa misura, impegnativa dal punto di vista delle risorse a disposizione, farraginosa dal punto di vista del funzionamento. Leggiamo di una struttura inadeguata ad effettuare i controlli necessari, con il rischio per i dipendenti di essere chiamati dalla Corte dei Conti a rispondere in solido per ogni sussidio che, a posteriori, non dovesse superare le verifiche. Leggiamo di una guerra intestina nei ruoli apicali e ci chiediamo ancora come un signore che nel Mississippi ha semplicemente creato una piattaforma virtuale possa avere contezza di cosa è il mercato del lavoro nel nostro Paese. Di Maio dovrebbe spiegare tutto questo”. Lo dice la senatrice Teresa Bellanova, capogruppo del Pd nella Commissione Industria.


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