“Grazie alle Forze dell’Ordine, i Carabinieri della Compagnia di Gallipoli insieme a una task force del Comando provinciale, che ieri, ancora una volta, e nelle campagne di Nardò, hanno dimostrato la bontà della norma contro il lavoro nero e il caporalato facendo emergere la vergogna di lavoratori migranti pagati 1.40 euro a quintale nella raccolta delle angurie e costretti a vivere in strutture fatiscenti nelle stesse campagne”.
Così la Senatrice Teresa Bellanova, dopo l’arresto di un imprenditore agricolo di Nardò.
“Quest’operazione segue di pochi giorni gli arresti di Foggia dove grazie alla nostra norma le imprese sono state sottoposte a controllo giudiziario per garantire continuità del lavoro e regolarizzazione dei lavoratori sfruttati. Ancora una volta si dimostra quanto quella norma sia uno strumento preziosissimo per combattere la piaga del caporalato e sostenere il lavoro regolare.
Per questo mi auguro che proprio in Puglia e per tempo siano state messe in campo da chi di dovere, a partire dal livello regionale, tutte le azioni tese a spezzare il legame malsano tra imprese, caporali, lavoratori, soprattutto organizzazione dei trasporti e dell’accoglienza.
Il fatto che i lavoratori individuati nelle campagne di Nardò fossero costretti a vivere in strutture fatiscenti indurrebbe a pensare, infatti, esattamente il contrario”.


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