“In questi giorni due dei maggiori call center del Mezzogiorno, Teleperformace a Taranto e Call&Call di Casarano, sono stati interessati da perdite di commesse. Uno dei più grandi call center d’Italia, nel primo caso, e uno dei maggiori serbatoi privati di posti di lavoro del Salento nel secondo caso. Come da norma, in questi casi, è obbligatoria l’applicazione della clausola sociale che garantisce la continuità occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti. Il Ministro Di Maio e la Ministra Lezzi stanno vigilando sulla corretta applicazione della norma convocando un tavolo ad hoc con tutti i soggetti interessati, incluse le aziende vincitrici e quelle sconfitte?”.
Così, la Senatrice Bellanova in una interrogazione già sul tavolo dei Ministri Di Maio e Lezzi sostenuta dai senatori Pd.
“So bene”, prosegue la Senatrice Bellanova, “che dopo l’allarme di lavoratori e organizzazioni sindacali circa il rischio che la sospensione del Codice degli Appalti da parte del Governo significasse anche una vanifica delle norme relative alla clausola sociale le nuove Aziende committenti, Enel Mercato Libero ed Enel Energia hanno diffuso immediatamente note sul rispetto della clausola sociale diventa norma nel 2016 proprio con l’Approvazione del nuovo Codice.
Ciò nonostante comprendo il timore delle lavoratrici e dei lavoratori e raccolgo quanto evidenziato da alcuni rappresentanti dei lavoratori circa attuazioni parziali e incomplete in alcuni casi della stessa norma. Per questo è necessario, soprattutto in un momento di grande allarme sociale come quello che stiamo vivendo, che chi di dovere non diserti le questioni e verifichi punto per punto quanto viene evidenziato.
A maggior ragione”, conclude la Senatrice Teresa Bellanova, “dopo i recenti servizi giornalistici che proprio nel tarantino hanno fatto emergere situazioni vergognose oltre ogni limite in alcuni call center con paghe indecenti, contratti rinnovati di mese in mese, ritmi estenuanti, obiettivi da raggiungere quasi impossibili. E dopo il mancato rinnovo per circa 200 lavoratori dei contratti a tempo determinato, scaduti il 31 ottobre scorso, da parte del Gruppo Comdata, il call-center più rilevante sul territorio salentino, causa l’applicazione del cosiddetto Decreto Dignità. Dinanzi a tutto questo Di Maio e Lezzi non possono né ignorare né voltarsi dall’altra parte. Devono assumere le proprie responsabilità, riferire in Aula e spiegare come e se stanno vigilando. E, se possono, anche come intendano porre soluzione agli esiti nefasti del Decreto Dignità”.


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