“Perchè il ministro Di Maio se la prende con la pensione dei militari e non corregge, impartendo le disposizioni necessarie all’Inps, una stortura riconosciuta anche dalla Sezione Centrale di Appello della Corte dei Conti?”. A chiederlo con un’interrogazione al ministro del Lavoro è il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo e altri 24 senatori del Gruppo.
“E’ noto – spiega – che al personale militare è stata impropriamente applicato da parte dell’Inps l’art.44 invece del 54 del DPR 1092/1973 sul trattamento di quiescenza. L’erronea interpretazione applicata dall’Inps, oltre a privare coloro che cessano con un massimo di venti anni di servizio della percentuale maggiorata, inficia il riconoscimento che spetta al militare dell’aliquota dell’1.80% per ogni anno di servizio oltre il ventesimo, come stabilito dal comma 2 dell’articolo 54”.
“E’ consapevole il Ministro del Lavoro – conclude D’Arienzo – che in questo modo si umilia e si disconosce la specificità che la legge assegna alle Forze di polizia e alle Forze Armate in ragione del loro particolare impiego? Si rende conto Di Maio che questa posizione comprime e nega le aspettative economiche ed i diritti maturati dai militari? E’ ora che Di Maio inizi a svolgere il proprio ruolo di ministro del Lavoro e agisca sull’ente previdenziale per mettere fine a una vicenda che ha messo in difficoltà immeritatamente tanti militari”.


Ne Parlano