“L’azienda di lavorazione dell’alluminio Sacal con sede a Carisio, in provincia di Vercelli, sta vivendo un momento difficile. Dieci soci-lavoratori addetti alle pulizie sono rimasti senza occupazione e quindi senza retribuzione, oltre a non aver percepito contributi e tredicesima. Ora la situazione sembra migliorata, con il riassorbimento di una parte di questi lavoratori e il pagamento degli arretrati, ma rimane ancora aperta la questione dell’inquinamento ambientale, per cui è stato condannato in primo grado l’ad della società. Per questo ho chiesto con un’interrogazione parlamentare un intervento immediato al ministero del Lavoro e al ministero dell’Ambiente”. Lo dice la senatrice del Pd Nicoletta Favero, che questa sera interverrà sull’argomento nell’Aula del Senato.

“Credo che il ministero del lavoro – prosegue Favero – debba vigilare affinché la Sacal rispetti i diritti dei lavoratori dal punto di vista retributivo, previdenziale e in materia di sicurezza, pagando tutti gli arretrati e i contributi dovuti. Inoltre l’azienda risulterebbe ancora inadempiente in materia di rispetto delle normative ambientali: a luglio 2016 l’amministratore delegato e il responsabile per la sicurezza ecologica sono stati condannati ad 8 mesi di reclusione per inquinamento, al risarcimento dei danni e alla bonifica dell’area dello stabilimento, dove a tutt’oggi sono però ancora presenti quattro cumuli di allumina che vanno messi in sicurezza. La preoccupazione è che le procedure dell’Autorizzazione ambientale Integrata, che dovrebbero prevedere lo stoccaggio dei materiali inquinanti, sono sospese perché mancano adeguate garanzie finanziarie da parte dell’azienda. Su questo chiedo un intervento del ministero dell’Ambiente – conclude Favero – in considerazione del rischio di gravi danni alle colture e alla popolazione”.

 

 


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