“Il ricordo del barbaro assassinio di Massimo D’Antona si incrocia quest’anno con il cinquantenario dello Statuto dei Lavoratori. Quella legge rappresentò allora una straordinaria conquista, il frutto della volontà e della capacità di trovare le necessarie convergenze per tradurre in diritti e garanzie anni di battaglie delle lavoratrici e dei lavoratori mettendo al centro di tutto la dignità della persona” così in una nota la senatrice Pd Valeria Fedeli. “L’uccisione per mano brigatista del professor D’Antona ha rappresentato, come ogni altro atto di violenza politica, il tentativo fallito di mettere in discussione il metodo democratico e la capacità di confronto come unica via percorribile nella ricerca della sintesi di bisogni e posizioni diverse. D’Antona è stato e resta un modello, un esempio di assoluta dedizione allo Stato, ai valori e ai principi della nostra Costituzione, di rigore e insieme di una visione riformista del mondo del lavoro che è esattamente quella che serve oggi per attualizzare i principi della legge 300 e concretizzarli in nuove forme di tutela ma anche di promozione del lavoro che siano all’altezza della sfida del cambiamento e di quelle che questa crisi mondiale ci impone di affrontare con grande determinazione, senso di responsabilità, spirito d’innovazione e di coesione sociale”.


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