“Non si può essere contro misure di contrasto alla povertà, non si può essere contro ogni forma di tutela della disoccupazione e non si può essere contro pregiudizialmente al fatto che esistano finestre di pensione anticipata. Però siamo profondamente contro le modalità con cui questa maggioranza di raggiungere questi obiettivi, come è già stato ricordato.
I 38 miliardi che vengono utilizzati a sostegno di queste misure noi li avremmo usati diversamente, perché esiste una differenza profonda, prima di tutto sul piano culturale, tra povertà sociale e disoccupazione. Questa maggioranza sta trasformando in realtà un sogno politico e con l’altra sta rendendo il Paese tremendamente più fragile sul piano economico, tanto che tra qualche mese le misure immaginate saranno difficilmente sostenibili.
I dati riportano che nei mesi di governo di Lega e 5S il numero degli occupati è diminuito di oltre 70.000 unità: è la certificazione del fallimento di Di Salvini e Di Maio.
In Commissione abbiamo presentato circa 200 emendamenti. Non abbiamo fatto ostruzionismo, abbiamo illustrato e discusso gli emendamenti, chiedendo al Governo di interagire votando i nostri emendamenti e molti emendamenti degli altri Gruppi, di Forza Italia, Fratelli d’Italia e LeU. Ritenevamo infatti tali emendamenti utili nel merito a migliorare un provvedimento che consideriamo molto ambiguo sul piano politico per le ragioni che ho poco fa illustrato. Ma su un provvedimento di 28 articoli non è stato accolto nemmeno un emendamento del Partito Democratico. In ragione di tutto questo, per quello che ho appena cercato di spiegare, voteremo semplicemente a favore degli emendamenti del Partito Democratico”. Così il senatore Alan Ferrari, segretario d’aula del Pd, è intervenuto nell’aula di Palazzo Madama durante la discussione sul cosidetto Decretone.


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