“Ho sempre pensato che fosse compito della sinistra combattere il lavoro nero e ampliare le tutele e i diritti dei lavoratori. Mi dispiace che all’interno non solo del Pd, ma di questo campo largo di riferimento ideale, alcuni non riconoscano che il nuovo provvedimento vada esattamente in quella direzione”. Lo scrive in un intervento pubblicato sul Sole 24 Ore la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, a proposito della nuova disciplina sul lavoro occasionale, contenuta nel decreto-legge ‘manovrina’.
La ministra ripercorre gli eventi che hanno portato all’approvazione in commissione Bilancio alla Camera di “un testo che va esattamente nella direzione auspicata: regolare le prestazioni di lavoro occasionale, far emergere dal ‘nero’ queste attività, imporre limiti stringenti, riconoscere maggiori diritti ai lavoratori”.
Nel dimostrare che la nuova regolazione supera definitivamente il regime dei voucher, impedendo gli abusi cui erano sottoposti, Finocchiaro elenca “cinque vincoli introdotti con la nuova disciplina e inesistenti con il regime precedente: i nuovi contratti possono essere attivati solo attraverso la piattaforma informatica gestita dall’Inps, sono compiutamente tracciabili, non si acquistano più in tabaccheria; possono ricorrervi solo le imprese con al massimo 5 dipendenti; ciascuna impresa non può corrispondere ai lavoratori occasionali complessivamente più di 5.000 euro annui e non più di 2.500 euro allo stesso lavoratore; sono esclusi il settore edile e altri affini; non possono essere attivati contratti occasionali a chi ha in corso o ha avuto negli ultimi sei mesi un contratto di lavoro dipendente con il medesimo datore”.
“A tali limiti stringenti – prosegue la ministra nell’articolo – si sommano maggiori diritti per chi lavora: il compenso orario minimo è di 9 euro, sono previsti riposi giornalieri e settimanali, tutela di salute e sicurezza, contributi previdenziali al 33%, trasformazione automatica in contratto a tempo pieno e indeterminato nel caso in cui si superino gli importi previsti o una durata della prestazione pari a 280 ore l’anno”.
“Mi auguro – è l’auspicio della ministra Finocchiaro – che il tempo che ci rimane da qui all’approvazione definitiva sia utilizzato per ricucire un dialogo tra tutti i protagonisti politici e sindacali. Il Governo non si sottrarrà a questo compito. Nella speranza che qualcuno non voglia trasformare una norma pensata nell’interesse dei lavoratori, del contrasto al lavoro nero e all’evasione contributiva, delle microimprese italiane, in terreno di scontro politico, sostenendo che la regolazione del lavoro occasionale possa andare bene per le famiglie, per il lavoro in agricoltura di studenti e pensionati, per le associazioni caritatevoli, ma non per quelle piccolissime attività imprenditoriali che, agendo ad esempio nel campo turistico, presentino occasionali esigenze nel periodo estivo”.


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