‘Effetti su occupazione siano lente con cui analizzare tutte le politiche del governo’ ‘I dati Istat sull’occupazione del primo trimestre dell’anno confermano, aggravandolo, lo scenario che si prospetta ormai da mesi: il calo dell’occupazione in generale e, in particolare, dell’occupazione a tempo indeterminato e a tempo pieno. Ciò indica che un numero sempre minore di persone lavora e che anche chi lo fa non ricava dal suo lavoro redditi adeguati ‘ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa’, come previsto dall’articolo 36, della nostra Costituzione. Alle imprescindibili iniziative di ascolto e di accoglienza del disagio sociale, giustamente richiamate anche oggi dal Presidente Napolitano, si deve accompagnare una costante attenzione nei provvedimenti del Governo alle ricadute occupazionali di ogni euro impegnato nel bilancio dello Stato’. Lo dice la senatrice Rita Ghedini, componente della commissione Lavoro e segretario d’aula del gruppo Pd. ‘Gli effetti sull’occupazione – prosegue Ghedini – devono essere ‘la lente’ con cui analizzare tutte le politiche di questa fase. Le facili demagogie di chi, come Paolo Becchi, scrive sul blog di Grillo che ‘a Letta non frega proprio nulla di chi si suicida’ sono smentite dal fatto che il primo atto del governo è stato il rifinanziamento della Cassa in deroga. E’ questa la direzione verso cui deve muovere l’azione del Governo, sia negoziando con l’Europa maggiore flessibilità e maggiori risorse in relazione agli impegni sull’occupazione, prima fra tutte quella dei giovani, sia caratterizzando ogni intervento del Consiglio dei Ministri con concrete misure per contrastare la disoccupazione dilagante e il depauperamento dei patrimonio produttivo’.