“Abbiamo sempre sostenuto con determinazione la peculiarità dell’industria balneare italiana con i suoi 8mila chilometri di costa che significano una notevole diversificazione dell’offerta balneare. Proprio per questo sosteniamo la necessità di una soluzione che rappresenti, in un quadro normativo dentro vincoli europei e nazionali, questa peculiarità, che fa della nostra industria balneare un valore aggiunto dell’intera economia nazionale. Siamo qui proprio per ribadire il nostro impegno parlamentare e legislativo a sostegno delle imprese balneari che operano sul demanio marittimo e a fianco del governo che nella persona del sottosegretario Baretta da qui a un mese presenterà la proposta di riorganizzazione complessiva del settore. Su questo rivolgiamo un appello a tutte le associazioni interessate affinché giungano a questo appuntamento, fondamentale per il settore, con una piattaforma unitaria contenente proposte assolutamente condivisibili e non oggetto di una estenuante contrattazione. Una soluzione sostenuta da tutti gli attori del settore può rappresentare una svolta per mettere finalmente in sicurezza questo settore per gli anni a venire”. Così il senatore Salvatore Tomaselli, capogruppo PD in commissione Attività produttive, ha ribadito l’impegno dei senatori del Pd per le imprese balneari in un incontro promosso dalla senatrice Manuela Granaiola in Senato.
Dal canto suo Manuela Granaiola, che ha accolto e illustrato la Petizione di CNA per sollecitare il riordino del settore, ha sottolineato: “Noi abbiamo colto in questa petizione la volontà di sollecitare l’UE ad un’analisi più approfondita di importanti profili giuridici inerenti la questione balneare italiana che ha assoluto bisogno di un quadro normativo di stabilità. Le questioni pendenti sono molte, a partire da quella riguardante la sentenza sul ricorso promosso dalla regione Lombardia presso la Corte di giustizia europea, secondo la quale una norma nazionale che determini un’automatica proroga della scadenza delle concessioni demaniali viola l’articolo 12 della Direttiva Bolkestein. La sentenza è attesa per la primavera 2016 ma intanto è bloccata la ‘politica del doppio binario’. Siamo convinti che il ritardo legislativo sia enorme ma siamo anche convinti che dei passi importanti siano stati fatti a cominciare dalla formazione dell’intergruppo parlamentare che impegna tutti partiti a trovare una soluzione per il riordino del settore senza dimenticare l’importanza dell’unità delle imprese interessate che non può che dar forza a ogni possibile intervento legislativo” ha concluso la senatrice del PD.


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