“Mentre la politica rispolvera allucinanti discussioni su abolire il Jobs Act senza dire cosa, come e perché, il mondo reale per fortuna va avanti”, dichiara il senatore dem Tommaso Nannicini. “Applicando proprio una norma cardine del Jobs Act, la Corte di Cassazione ha riconosciuto in via definitiva le tutele del lavoro subordinato ai riders che hanno fatto ricorso a Torino contro Foodora. Non solo. La sentenza chiarisce che quella norma non crea un terzo genere tra lavoro autonomo e subordinato, ma estende la disciplina di quest’ultimo a tutte le collaborazioni organizzate dall’azienda, in un mondo del lavoro reso sempre più fluido dal progresso tecnologico. La sentenza, inoltre, inserisce quella norma nell’impianto più complessivo del Jobs Act volto a favorire il lavoro subordinato a tempo indeterminato e sottolinea la forte continuità tra il recente decreto riders del governo Conte II e il Jobs Act stesso. Insomma: qualsiasi politico che vuole parlare di Jobs Act – aggiunge Nannicini – dovrebbe prima leggere la sentenza della Cassazione, in particolare i paragrafi dal 18 al 27, e dopo, solo dopo, esternare”.


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