“Mentre il governo continua imperterrito sulla linea degli annunci a mezzo stampa, il Pd fa parlare i fatti: i senatori del Partito democratico in Commissione Lavoro hanno presentato un emendamento al disegno di legge sul salario minimo riguardante i lavoratori occupati mediante piattaforme digitali”. Lo dice il senatore del Pd Tommaso Nannicini, membro della Commissione Lavoro. L’emendamento – a firma Nannicini, Patriarca, Laus e Parente – riprende il contenuto del disegno di legge Nannicini-Fedeli in materia di gig economy, presentato nel luglio dello scorso anno e mai calendarizzato o discusso dalla maggioranza.
“La nostra proposta – prosegue Nannicini – vuole allargare le tutele a tutti i lavoratori della cosiddetta gig economy, riders ma non solo. È una norma generale a differenza delle misure circoscritte che la maggioranza continua a far filtrare sulla stampa senza fare niente. Le migliaia di persone occupate in questo settore hanno diritto a tutele concrete e meritano qualcosa in più delle tante promesse rimaste sulla carta. La nostra norma estende anche a questi lavoratori la disciplina del lavoro subordinato, a meno che non intervengano accordi collettivi nazionali. L’obiettivo è quello di dare risposte immediate e rafforzare la contrattazione collettiva. Gli accordi collettivi devono farli i rappresentanti delle aziende e dei lavoratori, e hanno bisogno di leggi chiare che rafforzino chi è occupato in questi nuovi lavori. Sono solo una presa in giro, invece, i selfie che Di Maio continua a farsi a tavoli di discussione che non producono mai niente”.


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