“Compie oggi 3 anni il decreto legislativo 14 settembre 150/2015 in materia di politiche attive del lavoro, un testo che ha delineato una nuova idea, rivoluzionaria, dei servizi per il lavoro, disegnando nuovi diritti per le lavoratrici e i lavoratori. Possiamo dire che un grande cambiamento era stato avviato e che la necessità di quel disegno è più che mai attuale, e bisogna proseguire il percorso.” Lo dice la senatrice del Pd Annamaria Parente, vicepresidente della Commissione Lavoro.
“Il decreto – prosegue Annamaria Parente, che è stata relatrice al provvedimento – ha rivoluzionato il mondo del lavoro, stabilendo il diritto per le lavoratrici e i lavoratori alla ricollocazione, attraverso la definizione dei Livelli essenziali delle Prestazioni e una rinnovata rete pubblico-privata di servizi per l’impiego. L’assegno di ricollocazione, con la possibilità di accedere a percorsi formativi finalizzati al rientro nel mondo del lavoro, è diventato un diritto. Così come nuovi strumenti di politiche attive, accanto a Naspi, Discoll e Cassa Integrazione. L’idea è la presa in carico della cittadina e del cittadino. Dopo 3 anni possiamo dire che lo stop al referendum costituzionale ha alimentato di nuovo un’attuazione a macchia di leopardo delle politiche per il lavoro e che manca il coordinamento necessario tra i diversi soggetti dei servizi per l’impiego. Molto deve essere ancora fatto per le politiche attive per far incontrare domanda e offerta di lavoro di cui si sente assoluto bisogno.


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