“Ho chiesto al governo nell’Aula del Senato una parola di chiarezza sui tavoli di crisi delle aziende: quanti sono esattamente? Possibile che non esista neanche un elenco univoco? Quanti lavoratrici e lavoratori sono coinvolti, anche dell’indotto? Come stanno andando? Cosa sta facendo il ministro Di Maio, che oggi peraltro non è a Palazzo Madama, come doveva, a rispondere? A noi risulta che il ministro del Lavoro sia spesso assente, che le crisi siano state gestite con molta superficialità e che le promesse circa i destini di Bekaert, Comdata, Whirlpool e tante altre aziende, per non parlare di Ilva, stiano rimanendo lettera morta. Il governo balbetta e noi siamo preoccupati, neanche oggi il ministro delegato, Fraccaro, ha risposto”. Lo dice la senatrice del Pd Annamaria Parente, vicepresidente della commissione Lavoro.


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