“Molto utili i dati della relazione annuale dell’Inps sulle disuguaglianze, ma spiace che la relazione del presidente dell’Inps Pasquale Tridico sia sembrata più un atto di sostegno al governo gialloverde che l’esito dell’attento monitoraggio delle politiche del lavoro e di welfare. Cito solo tre esempi su tutti. Secondo lui, il decreto dignità avrebbe accelerato la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti. Peccato che abbia dimenticato il dato sulla cessazione dei contratti a tempo determinato e sul turnover delle lavoratrici e dei lavoratori dopo 12 mesi, che fa purtroppo pendere la bilancia in negativo. Il reddito di cittadinanza avrà un impatto espansivo sulla crescita effettiva e su quella potenziale? Come fa a dirlo? Dove sono i dati? Sul salario minimo, provvedimento in discussione in Senato, si parla di cifre minime contrattuali che non includono però ferie, indennità varie che si aggiungono a quelle cifre nominate”. Lo dice la senatrice del Pd Annamaria Parente, vicepresidente della Commissione Lavoro, che sottolinea: “in sostanza Tridico ha parlato come se fosse il ministro del Lavoro. L’Inps invece dovrebbe dimostrare autonomia, rigore sui dati relativi al funzionamento delle leggi, come è sempre stato, anche per segnalare al governo possibilità di miglioramento”.


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